Un’altra vita spezzata sul lavoro. Un altro nome che si aggiunge alla lunga lista delle vittime cadute mentre guadagnavano da vivere. Si chiamava Razvan Iulian Gurau, aveva 25 anni, era originario della Romania e tra qualche settimana sarebbe diventato padre. Invece, nel primo pomeriggio di ieri, è morto precipitando nel vuoto da un’altezza di circa sette metri, durante un intervento di manutenzione in un palazzo di viale Leopardi, nel cuore di Lecce.
Razvan, operaio specializzato in edilizia acrobatica, lavorava per la ditta Edac Lecce. Al momento dell’incidente stava eseguendo un intervento di pulizia dei vetri all’interno dell’androne del palazzo, sospeso con imbracature e corde, una tecnica che richiede preparazione, rigore e massima sicurezza. Secondo una prima ricostruzione, intorno alle ore 13, una delle funi di sicurezza cui era assicurato avrebbe improvvisamente ceduto, facendolo precipitare dal quarto piano. L’impatto al suolo è stato devastante. Il giovane è morto sul colpo.
Accanto a lui c’era un collega di 22 anni, che ha tentato disperatamente di afferrarlo per evitare la caduta. Un gesto istintivo, inutile contro la forza di gravità. In preda alla rabbia e alla frustrazione, il ragazzo ha colpito un muro con un pugno, procurandosi la frattura della mano. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, le volanti della Polizia e gli ispettori dello Spesal, il Servizio di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma per Razvan non c’era ormai più nulla da fare.
Le forze dell’ordine hanno avviato gli accertamenti per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente e verificare il rispetto delle normative sulla sicurezza. Non si esclude alcuna ipotesi: si dovrà capire se si sia trattato di un cedimento improvviso del materiale di protezione o se dietro la tragedia ci siano responsabilità dirette o mancanze nella gestione della sicurezza sul lavoro.
Il dramma ha colpito profondamente non solo i colleghi, ma l’intero ambiente in cui il giovane era conosciuto e apprezzato per professionalità e umanità. Viveva a Lizzanello, alle porte di Lecce, e si preparava a diventare padre. Una nuova vita che avrebbe dovuto cominciare, ma che invece inizia senza di lui.