Da Terra dei Fuochi a Terra di Riscatto con il “Festival dell’Ambiente”

di Antonio Taglialatela

Un evento che ha riunito le voci di un territorio che rifiuta la rassegnazione e rivendica dignità, tutele e diritti. Dopo la presentazione alla Camera dei Deputati, il Festival dell’Ambiente – in programma dal 6 all’8 giugno nei Comuni di Succivo, Gricignano di Aversa, Cesa, Orta di Atella, Sant’Arpino e Carinaro – ha preso ufficialmente il via con il convegno “La Terra dei Fuochi, un territorio al centro di un riscatto”, ospitato nell’ex Municipio di Atella.

Moderato dalla giornalista Alessandra Tommasino, l’incontro ha visto la partecipazione in videocollegamento del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e del presidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, Antonio Decaro. Presenti tra i relatori: il tenente colonnello Aldo Papotto, subcommissario alle Bonifiche in rappresentanza del generale Giuseppe Vadalà; il vicepresidente della Camera dei Deputati e già ministro dell’Ambiente, Sergio Costa; il vicepresidente della Regione Campania con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola; il prefetto di Caserta Lucia Volpe; il colonnello Romano Ventura, comandante del raggruppamento Campania 2 dell’Esercito; l’attivista Alessandro Cannavacciuolo, promotore del ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato lo Stato italiano per la mancata prevenzione dei rischi ambientali e sanitari connessi alla gestione dei rifiuti in Campania; e il sindaco di Sant’Arpino Ernesto Di Mattia, intervenuto in apertura per i saluti istituzionali.

Numerosa e qualificata anche la platea, con il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, i sindaci promotori Salvatore Papa, Vittorio Lettieri, Enzo Guida, Annamaria Dell’Aprovitola, Antonino Santillo, insieme ai rispetivi assessori all’Ambiente Gennaro Serra, Francesca Tessitore, Alfonso Marrandino, Nicola Esposito, Pasquale Pellino e Gaetano Lavino di Sant’Arpino, rappresentanti delle forze dell’ordine, dirigenti scolastici, esponenti di associazioni e cittadini.

Dal palco è emersa una volontà chiara: trasformare la narrativa sulla Terra dei Fuochi, da emblema di emergenza a laboratorio di riscatto. Il ministro Pichetto Fratin ha esortato alla mobilitazione collettiva: «La svolta ecologica parte dall’impegno di tutti. Nessuno può chiamarsi fuori. Serve una responsabilità condivisa che coinvolga Stato, enti locali, cittadini e imprese. Solo così possiamo affrontare un cambiamento vero». Da Bruxelles, Decaro ha sottolineato il valore strategico della cooperazione: «L’Europa guarda con attenzione a questi luoghi. Il riscatto parte dalla capacità di fare rete e seminare responsabilità, bellezza, legalità. È un esempio di come l’Unione Europea debba sostenere le periferie dell’ambiente, con investimenti mirati e politiche di lungo respiro».

Dati concreti sono stati illustrati dal subcommissario Papotto: «Abbiamo censito 293 discariche, con 33mila tonnellate di rifiuti abbandonati sulle strade. Il piano di azione decennale vale 2,8 miliardi di euro, ma ci sono molte risorse europee e regionali che possiamo ancora utilizzare».

Grande attenzione ha suscitato l’intervento del colonnello Romano Ventura, che ha evidenziato il ruolo fondamentale dell’Esercito nell’ambito dell’operazione “Terra dei Fuochi”, articolazione di “Strade Sicure”. «L’Esercito è in prima linea nella lotta allo sversamento illecito e alla prevenzione dei roghi, con una presenza costante e mirata. Solo da gennaio, oltre 651 persone identificate, 263 veicoli sequestrati, 78 attività chiuse e sanzioni per più di 5,8 milioni di euro. Abbiamo a disposizione droni di ultima generazione per mappare e monitorare il territorio, individuando in tempo reale le aree a rischio. Nel 2025, già oltre 200 aziende controllate e numerose sequestrate. In oltre 50 casi siamo intervenuti in flagranza di reato. È una missione che affrontiamo con rigore, responsabilità e spirito di servizio, consapevoli di essere presidio di legalità e tutela per le comunità che vivono qui».

Dal territorio, forte la richiesta dei sindaci: più risorse e uomini, soprattutto per le polizie municipali, e l’assegnazione all’Esercito dei poteri di polizia giudiziaria. Sergio Costa ha elogiato il coraggio istituzionale dei sei Comuni: «Quando le giunte si mettono insieme, significa che il cambiamento è possibile. È il momento di smettere di raccontare la Terra dei Fuochi solo con parole negative: dobbiamo costruire progettualità, creare massa critica. Ma servono strumenti: per esempio, sbloccare il Patto di Stabilità per assumere vigili urbani, introdurre un indice di saturazione ambientale che eviti nuovi impianti in aree già compromesse, attuare controlli sanitari preventivi. Questo significa prevenzione vera, e una vera politica ambientale».

Anche Bonavitacola ha sottolineato un cambio di passo: «Fino a dieci anni fa, parlare di un festival dell’ambiente in questa zona sarebbe sembrato impossibile. Oggi non ci sono più emergenze rifiuti, grazie a un sistema che si sta consolidando. Ma sull’abbandono dei rifiuti resta molto da fare. Le polizie municipali sono sottodimensionate, per questo la Regione ha messo in campo la Sma Campania, per rimuovere e smaltire. Tuttavia, servono più risorse. La Campania sta cambiando, ma va sostenuta».

Il prefetto Volpe ha ribadito la volontà di rafforzare il dialogo interistituzionale: «Ho chiesto ai sindaci un rapporto continuativo per affrontare insieme le criticità. Abbiamo discusso con il generale Vadalà di rimozioni tempestive, per evitare l’accumulo e l’aggravamento delle situazioni. Il Ministero dell’Interno ha stanziato fondi per assumere a tempo determinato agenti di polizia municipale nel periodo estivo, così da garantire controlli più capillari». Denso di significato anche il messaggio del vescovo Spinillo: «Il disagio delle comunità nasce dal dolore, dalle malattie, dalla sfiducia. Dobbiamo ritrovare fiducia, rinnovare i rapporti tra cittadini e istituzioni. Lo spirito di Pentecoste sia il soffio di un cambiamento profondo nei comportamenti quotidiani, nel rispetto dell’altro e dell’ambiente».

Francesco Pascale di Legambiente ha offerto una panoramica di azioni concrete: «Tutti possiamo fare la nostra parte: migliorando la raccolta differenziata, promuovendo la mobilità sostenibile, chiedendo ai Comuni servizi migliori. Progetti come “Atella in Bici” e gli “orti sociali” nel Casale dei Teverolaccio dimostrano che è possibile riqualificare anche le ex discariche e farne spazi di comunità. Ma servono risorse e personale, e una rete civica che sia parte attiva del cambiamento». Toccante e carico di verità l’intervento di Alessandro Cannavacciuolo, testimone diretto della contaminazione dei suoli e promotore del ricorso alla Corte Europea: «Abbiamo denunciato quando nessuno ci ascoltava. Mio padre era un pastore ad Acerra, abbiamo visto morire animali e parenti. La sentenza di Strasburgo ha rotto il silenzio. Ma se fosse arrivata prima, forse avremmo salvato più vite. La giustizia non può essere lenta, quando la gente continua a morire».

Un “Festival”, denominazione che sembra stonare con il contesto drammatico ma che invece è stata scelta appositamente per rimarcare la volontà di restituire a questi territori una dimensione positiva, capace di coniugare consapevolezza, bellezza e impegno civile. «È nato da un percorso condiviso da sei Comuni, convinti – ha sottolineato l’assessore Gennaro Serra – che l’ambiente sia un tema trasversale, che coinvolge tutti: istituzioni, cittadini, scuole, associazioni. Volevamo creare un’occasione di sensibilizzazione e partecipazione, ma anche di festa e comunità. Questo è solo l’inizio».

Il programma è infatti proseguito sabato 7 giugno con la Giornata Ecologica, intitolata “La raccolta del rifiuto sia l’anello di congiunzione tra gli uomini verso il riscatto del territorio”. In tutti e sei i Comuni, cittadini, volontari, scuole, Protezione civile, Polizia municipale e operatori ecologici si sono uniti in attività di pulizia dei parchi, delle strade e delle aree pubbliche, in un grande gesto collettivo di cura e responsabilità. Domenica 8 giugno, al Casale di Teverolaccio, a Succivo, la giornata conclusiva: apertura della Mostra sull’Ambiente con le opere realizzate dagli studenti delle scuole medie, laboratori ecologici per i più piccoli a cura delle associazioni locali, e nel pomeriggio la premiazione delle opere più significative. In serata chiusura con lo spettacolo di Gianni Simioli di Radio Marte e il concerto del cantautore Gabriele Esposito, a suggellare tre giorni di impegno, cultura e speranza condivisa. IN ALTO IL VIDEO, SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico