Turismo nel Casertano, il piano di Giovanni Bo (Confindustria) per attrarre visitatori

di Antonio Taglialatela

Un nuovo modello di sviluppo per la Terra di Lavoro, fondato su sostenibilità, accoglienza e valorizzazione del patrimonio. È questa la sfida lanciata dalla Sezione Turismo di Confindustria Caserta, che attraverso la voce del suo presidente, Giovanni Bo, traccia una visione ambiziosa e strutturata per il futuro turistico del territorio.

“Lo sviluppo del turismo in Terra di Lavoro rappresenta oggi una delle sfide e, al tempo stesso, una delle opportunità più significative per rilanciare l’intero sistema socio-economico del nostro territorio”, dichiara Bo, noto imprenditore di Aversa, sottolineando come il comparto possa trasformarsi in motore di crescita e coesione. Una visione che parte da un concetto semplice ma strategico: il turismo non è solo un generatore di ricchezza, ma un’occasione per ridisegnare l’identità del territorio, valorizzandone i paesaggi, la cultura e le comunità. In questo contesto, assumono particolare importanza le operazioni di riqualificazione ambientale già in atto lungo il litorale Domitio, nella piana caiatina, nell’area del Matese – oggi Parco Nazionale – e nei borghi storici, autentici giacimenti di storia e potenzialità inespresse.

Uno degli assi portanti di questa strategia è la valorizzazione della via Appia, la “Regina Viarum”, che attraversa il Casertano e che, secondo Bo, può diventare “una spina dorsale identitaria”, ideale per sviluppare una mobilità dolce e un’offerta esperienziale che intercetti le nuove tendenze del turismo slow. Accanto alla via Appia, l’altro grande sistema da mettere a rete è quello dei Siti Borbonici: dalla Reggia di Caserta al Real Sito di Carditello, passando per il Belvedere di San Leucio, l’Acquedotto Carolino e Casertavecchia. “Un coordinamento intelligente e innovativo può trasformare questo patrimonio in un attrattore internazionale competitivo, alla pari con le più rinomate mete italiane ed europee”, evidenzia il presidente di Confindustria Turismo.

Ma la bellezza da sola non basta. “Per rendere realmente competitivo il nostro territorio è imprescindibile investire su un sistema infrastrutturale moderno e funzionale”, afferma Bo, indicando tra le priorità il potenziamento delle ferrovie, del trasporto pubblico locale, dell’aeroporto di Grazzanise e la creazione di approdi nautici in collegamento con le isole del Golfo di Napoli. Un’infrastruttura efficace è infatti la condizione per passare “dal potenziale all’effettivo”. La proposta si articola anche sul piano della promozione: “Sarà determinante promuovere con la Regione Campania dei pacchetti turistici mirati sui mercati internazionali, costruiti su esperienze autentiche, destagionalizzate e differenziate per target e motivazioni di viaggio”. Un’offerta che metta al centro l’identità del territorio, le sue eccellenze enogastronomiche – pizza e mozzarella in primis – e la narrazione delle tradizioni locali.

A questo si aggiunge la necessità di riqualificare le strutture ricettive, avvicinandole agli standard internazionali, e di rafforzare la formazione professionale e linguistica degli operatori. “È attraverso il capitale umano che si costruisce l’accoglienza autentica, quella che trasforma il turista in un potenziale testimonial del nostro territorio sui mercati globali”, afferma Bo. Non mancano infine gli accenti su temi fondamentali come il decoro urbano e la sicurezza, considerati “prerequisiti per ogni strategia di rilancio”. Vivibilità e qualità della vita sono infatti elementi irrinunciabili per rendere attrattiva una destinazione. A sostegno di questa visione, Bo lancia infine la proposta di un Osservatorio permanente sul turismo in Terra di Lavoro: “Uno spazio di confronto e co-progettazione tra tutti gli attori – istituzionali, imprenditoriali, sociali – per costruire una visione condivisa e duratura. È tempo di passare dall’occasionalità alla programmazione, dal frammento alla rete”.

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