Sessa Aurunca celebra i 70 anni di Intercultura

di Redazione

Un anniversario importante e una festa senza precedenti: sabato 21 giugno, la città di Sessa Aurunca (Caserta) sarà il cuore pulsante di una giornata dedicata al dialogo tra culture, alla pace e all’accoglienza, in occasione dei 70 anni di Intercultura Odv.

La storica associazione, che da sette decenni promuove esperienze di scambio internazionale per studenti di tutto il mondo, ha scelto il suggestivo borgo campano per la Prima Festa dell’Ospitalità, di circa 30 studenti internazionali arrivati a settembre in Campania e in Calabria, accolti da famiglie e scuole del territorio, partecipanti ad un programma di scambio con Intercultura. Un evento che riunirà studenti, famiglie, istituzioni e cittadini in un ricco programma di iniziative.

L’evento si aprirà con un momento fortemente simbolico: alle 15.30 l’inaugurazione della Panchina della Pace, simbolo tangibile dell’impegno di Intercultura per il dialogo e la convivenza tra popoli, che sarà collocata in uno spazio pubblico della città, più precisamente in piazza San Giovanni a Villa, a rappresentare un punto d’incontro tra culture e generazioni. A seguire, le visite guidate a cura della pro-loco permetteranno agli ospiti italiani e stranieri di scoprire la storia millenaria di Sessa Aurunca: dal Teatro Romano al Museo archeologico nazionale, passando per i vicoli del centro storico, sarà un’occasione per ammirare le bellezze del territorio e condividere esperienze.

Il corteo con gli sbandieratori a cura dell’associazione Marino Marzano darà un tocco di festa popolare alla giornata: colori, musica e tradizione locale accompagneranno i giovani partecipanti, in un ideale abbraccio tra passato e futuro, tra radici e orizzonti globali. Nel pomeriggio, alle 18, spazio al pensiero e al confronto con la tavola rotonda sul tema della “Pace e della società interculturale”, ospitata nel prestigioso Salone dei Quadri del Palazzo Municipale. Parteciperanno ospiti autorevoli: il sindaco di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio; il segretario generale di Intercultura Andrea Franzoi; il professor Antimo Cesaro, Ordinario di Filosofia politica,  Università degli Studi della Campania “Vanvitelli”; si confronteranno sui temi dell’educazione interculturale e del ruolo dei giovani nella costruzione della pace e delle sfide delle società contemporanee. Un momento di alto valore civico e culturale, che arricchirà il significato profondo della giornata.

La giornata si concluderà con la cerimonia ufficiale di premiazione degli studenti internazionali ospitati da famiglie italiane del Sud-Ovest d’Italia, protagonisti di esperienze che hanno cambiato la loro visione del mondo e gli studenti italiani vincitori del concorso Intercultura. Le loro storie rappresentano la testimonianza più autentica del potere trasformativo dell’incontro interculturale, come confermato dalla ricerca Ipsos che ne ha analizzato i benefici a lungo termine. In particolare, sul territorio aurunco sono stati ospitati dal 2014 in poi, ben 53 studenti internazionali provenienti da tutto il mondo e sono partiti per un programma di vita e studio all’estero, 55 studenti ambasciatori nel mondo della nostra cultura, storia, identità.

La Prima Festa dell’Ospitalità sarà dunque molto più di una celebrazione: sarà un ponte tra culture, un inno all’accoglienza, e un invito a credere in un futuro costruito sulla conoscenza reciproca, sulla solidarietà e sulla pace. Sessa Aurunca, con la sua bellezza e la sua storia, si conferma così terra di dialogo e apertura al mondo. Laura Russo, presidente del Centro locale di Intercultura di Sessa Aurunca e docente di filosofia: “Per noi è una grande gioia veder partire questi ragazzi che incarnano il futuro di Intercultura. Fin dagli albori di questa lunga storia, la nostra Associazione si impegna a promuovere il dialogo interculturale e la mobilità studentesca internazionale, per favorire l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse, aiutarle a comprendersi e a collaborare in modo costruttivo per prevenire i conflitti e promuovere la pace. Adesso tocca a loro. Con noi, volontari, sempre al loro fianco”.

Andrea Franzoi, Segretario Generale di Intercultura: “La pandemia Covid19 ha accelerato molto i cambiamenti sociali e culturali che erano già in atto oltre ad averne provocati altri completamente nuovi. AFS e Intercultura in oltre 100 anni di storia hanno promosso una visione del mondo basata sui valori della pace, dell’inclusione e del dialogo. Valori che la crisi globale sta mettendo in discussione visto il prepotente riemergere di sovranismi, nazionalismi, interessi economici di parte, fascismi. Una forte sfida per chi crede che la sostenibilità del pianeta si debba fondare sulla comprensione reciproca tra i popoli, sull’equità di accesso e di sfruttamento delle risorse, sulla cura del pianeta.  Nel corso dei suoi primi 70 anni di storia, Intercultura ha costruito un patrimonio molto importante di conoscenze e competenze nell’ambito specifico degli scambi scolastici internazionali e più in generale della cura e dello sviluppo degli adolescenti. Cambiare non è semplice: significa comunque uscire dalla propria zona di comfort, abbandonare abitudini consolidate, rimettersi in discussione. Ma Intercultura conosce il valore e l’opportunità del cambiamento: abbracciare l’incertezza è un passo necessario per volgerla in un progetto di cambiamento positivo”.

Ricerca Ipsos: l’esperienza con Intercultura decisiva per la propria vita per il 68% degli ex partecipanti – Partire con Intercultura non è solo un soggiorno all’estero, ma un’esperienza che lascia il segno per tutta la vita. Un’indagine Ipsos su 958 ex studenti, oggi tra i 20 e i 64 anni, lo conferma. Il 68% riconosce un impatto decisivo sulla propria identità e attribuisce ai volontari un ruolo chiave nel proprio percorso di crescita personale. Vivere e studiare all’estero con Intercultura permette di sviluppare competenze trasversali, fondamentali sia nella vita personale che in quella professionale. Il 58% ha scelto destinazioni non convenzionali tra cui l’Asia, l’America Latina e l’Africa sviluppando un atteggiamento di apertura alla diversità culturale e competenze linguistiche: tutti parlano almeno un’altra lingua oltre all’inglese. Le soft skill ne escono rafforzate: il 97% migliora le relazioni, l’89% diventa più autonomo e il 74% si sente pronto alle sfide del mondo di oggi. Sul piano personale, chi ha vissuto l’esperienza Intercultura denota una grande attenzione e accettazione delle diversità e una coscienza sociale evoluta e sensibile a tematiche di equità. E infine, il 65% si dichiara felice della propria vita, un aspetto che deriva dalla maggiore consapevolezza delle proprie risorse e da una  marcata adattabilità di fronte ai cambiamenti.  Intercultura non è solo un viaggio, ma un investimento nel futuro di sé stessi e del mondo intero.

Intercultura Odv è un’Associazione di volontariato senza scopo di lucro. Iscritta al Runts e riconosciuta con decreto dal Presidente della Repubblica (DPR n. 578/1985). È presente in 160 città italiane e in oltre 60 Paesi di tutti i continenti. L’Associazione organizza e finanzia attraverso borse di studio programmi di mobilità scolastica internazionale, laboratori per le classi e corsi di formazione per docenti e dirigenti scolastici, che coinvolgono ogni anno migliaia di studenti, famiglie, scuole e volontari di tutto il mondo.

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