Un flusso di denaro illecito, suddiviso in tranche come una contabilità parallela, è il cuore pulsante dell’inchiesta che ha travolto il Comune di Sorrento. Dopo l’arresto in flagranza di reato del sindaco Massimo Coppola e del suo collaboratore Francesco Di Maio, avvenuto lo scorso 20 maggio, la vicenda giudiziaria si arricchisce di un nuovo, pesante capitolo: la Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo da 112mila euro, corrispondente, secondo gli inquirenti, all’intero ammontare delle tangenti riscosse illecitamente dalla coppia.
Il provvedimento è stato notificato nelle scorse ore dai finanzieri al primo cittadino e al suo braccio destro, entrambi indagati per presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti pubblici. La cifra – sequestrata per intero al momento dell’esecuzione – è ritenuta il profitto dei reati di corruzione e turbativa d’asta, per i quali i due sono finiti nel mirino degli inquirenti: 106mila euro contestati a Coppola, 6mila a Di Maio.
Il fulcro dell’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Massa Lubrense e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, riguarda appalti comunali per la refezione scolastica e per la gestione dell’asilo nido. Secondo l’accusa, i due avrebbero più volte incassato denaro contante da un imprenditore locale in cambio dell’affidamento dei servizi, per un totale che supera i 110mila euro. La sera del 20 maggio, il blitz. All’uscita di un ristorante della costiera, Coppola e Di Maio sono stati fermati subito dopo aver ricevuto 6mila euro in contanti – una sorta di “anticipo” di un accordo corruttivo ben più corposo. Un arresto in flagranza che ha segnato la svolta dell’indagine, e che ha dato impulso all’adozione di misure cautelari patrimoniali.
Il sensitivo, le mazzette e i panettoni: una storia al limite del surreale – Il caso ha assunto da subito tratti grotteschi, tra rivelazioni da retroscena e risvolti al confine tra politica e occulto. A comparire al centro dell’indagine è infatti anche Raffaele Guida, alias “Lello il sensitivo”, personaggio noto al pubblico campano per le sue apparizioni televisive come cartomante e guaritore spirituale. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato proprio lui a fungere da “referente fiduciario” del sindaco nei rapporti con il mondo imprenditoriale, fungendo da intermediario per le tangenti.
Una figura fuori dagli schemi, sospesa tra i tarocchi e gli appalti, che si muoveva con disinvoltura tra il municipio e la sua villa a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta. Proprio qui, durante una perquisizione, i finanzieri hanno rinvenuto oltre 167mila euro nascosti dentro un tavolo da biliardo. Altri 20mila erano sparsi per casa. E ancora: 15mila euro vennero trovati a dicembre nella disponibilità del sindaco, occultati dentro una confezione di panettone dopo un incontro con Guida.
Una trama che intreccia clientelismo, occultismo e interessi pubblici, delineando un sistema articolato in cui la mediazione del “mago” sembrerebbe avere avuto un ruolo tutt’altro che marginale. Il legame tra Coppola e Guida era noto da tempo, tanto che lo stesso primo cittadino – in un’intervista di due anni fa – aveva ipotizzato di affidargli un incarico ufficiale: “L’avevo individuato perché ha un buon curriculum. Per me contano contatti ed esperienza, non gli hobby. Perché avrei dovuto scartarlo?”.
Appalti e corruzione sistemica: i numeri dell’inchiesta – Gli elementi raccolti sinora dagli investigatori parlano di un sistema rodato. Oltre alla tranche da 6mila euro per la refezione scolastica – appalto da 4,5 milioni di euro per il triennio 2023-2026 – l’imprenditore avrebbe versato altre somme, comprese due “rate” da 50mila e 66mila euro in relazione all’affidamento per l’ottimizzazione dell’asilo nido comunale per il periodo 2022-2025. E nella casa del sindaco, al momento dell’arresto, sono stati rinvenuti oltre 34mila euro in contanti, ritenuti parte delle dazioni illecite.
L’indagine, che coinvolge in totale 22 persone, prosegue ora sotto la direzione del procuratore Nunzio Fragliasso, con ulteriori accertamenti patrimoniali e nuove testimonianze che potrebbero far emergere altri risvolti inquietanti di una vicenda che, partita tra i tarocchi, rischia di finire in tribunale.