Napoli, la pizza guarda al mondo: alla Mostra d’Oltremare torna “TuttoPizza”

di Redazione

Napoli – La pizza parla sempre più lingue e guarda al futuro con ambizioni globali. Lo dimostra l’ottava edizione di TuttoPizza 2025, la kermesse internazionale dedicata all’universo dell’arte bianca, che ha aperto i battenti alla Mostra d’Oltremare in contemporanea con una vetrina gemella a Shanghai. Un doppio evento che sancisce ufficialmente la vocazione internazionale del comparto, sostenuto quest’anno dal nuovo progetto TuttoPizza International.

La manifestazione ha raccolto oltre 190 aziende espositrici e richiamato un parterre di oltre 80 maestri pizzaioli, protagonisti di masterclass istituzionali e incontri promossi direttamente dalle aziende. Tra i momenti clou, anche talk dedicati all’innovazione, alla formazione e alle nuove opportunità di business. Sul palco inaugurale, tra gli altri, il direttore e co-ideatore, Raffaele Biglietto, il direttore generale per l’Agricoltura della Regione Campania, Filippo Diasco, e l’amministratore di Squisito Eventi, Gianluca Pirro.

Non una semplice fiera, ma un punto d’incontro tra tradizione e innovazione: dalle eccellenze agroalimentari alle attrezzature per i forni, passando per le bevande, i servizi per la ristorazione e le tecnologie emergenti. In questo scenario, l’arte del pizzaiuolo napoletano si presenta come una leva culturale e imprenditoriale strategica, da promuovere già tra i banchi degli istituti alberghieri. Uno degli spazi più emozionanti di questa edizione è la mostra tributo dedicata a Sergio Miccù, indimenticato presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, figura che ha lasciato un segno indelebile nel mondo della pizza.

L’apertura ufficiale è stata accompagnata dalla presentazione dell’Osservatorio sulla Pizza 2025, un’indagine nazionale che fotografa tendenze, prospettive e criticità del comparto. Il dato più eclatante? La vitalità del settore. Ma non mancano le sfide, come ha spiegato Raffaele Biglietto, sottolineando la necessità di prepararsi ai cambiamenti che investiranno l’intera filiera. Secondo lo studio, il modello più diffuso resta quello della pizzeria da asporto (48%), seguito dal ristorante-pizzeria (30%). I pub con pizza rappresentano solo l’1%, mentre catering e panifici con offerta pizzaiola si attestano al 4%.

Il forno a legna si conferma protagonista nella cottura (39%), ma cresce l’uso combinato di più tecnologie (28%). Seguono i forni a gas (22%) e quelli elettrici (11%). Quanto alla varietà proposta, la Pizza Napoletana guida la classifica con il 52% delle preferenze. In aumento anche le versioni “crunch” (22%), in teglia (7%) e in pala (6%). Le opzioni senza glutine, gourmet o fritte oscillano tra il 2% e il 4%. Il pubblico di riferimento è giovane e familiare: il 37% dei clienti ha tra i 18 e i 34 anni, il 35% è rappresentato da famiglie, mentre gli adulti tra i 35 e i 55 anni costituiscono il 26%. Solo un 2% dei locali dichiara un target “trasversale”.

Sul piano dei prezzi, la Margherita si colloca per lo più nella fascia tra i 5 e gli 8 euro (63%), ma c’è anche chi la offre sotto i 5 (13%) o sopra gli 8 (altro 13%). Un 11% la propone a oltre 12 euro. Le pizze gourmet, invece, trovano la loro fascia ideale tra i 15 e i 20 euro (44%), ma il 15% degli operatori supera anche questa soglia. Il cliente, oggi più che mai, sceglie in base alla qualità della pizza (80%) e all’atmosfera del locale (72%). Seguono, molto distanziati, varietà del menu (7%), servizio (6%) e reputazione online (5%). I picchi di affluenza si concentrano nel fine settimana (72%) e negli orari di pranzo e cena (87%). A dominare le strategie di marketing è ancora il caro vecchio passaparola (70%), seguito dai social media (62%). Blogger e influencer, pur visibili, restano marginali (13%).

Per il biennio 2024-2025, i trend parlano chiaro: si va verso ingredienti sempre più selezionati (39%), valorizzazione del territorio (17%) e costruzione del brand personale del pizzaiolo (11%). Solo il 7% delle imprese rileva una crescente attenzione al prezzo da parte del pubblico. Le previsioni per il 2025 oscillano tra ottimismo e cautela: il 39% degli operatori prevede una crescita del fatturato, mentre il 44% si attende stabilità. Il 17%, invece, teme una contrazione. I nodi da sciogliere restano quelli noti: il caro energia e il costo delle materie prime (44%) rappresentano l’ostacolo maggiore, seguiti dalla difficoltà di reperire e gestire il personale (20%). Più marginali, ma non meno rilevanti, la flessione dei consumi, il bisogno di formazione e l’agguerrita concorrenza.

Tra un dato e una novità, a TuttoPizza 2025 c’è spazio anche per il simbolismo: a fare notizia è la Pizza Papa Leone XIV, un omaggio firmato Gino Sorbillo al nuovo Pontefice. Un gesto che conferma, ancora una volta, quanto la pizza sia ormai diventata non solo patrimonio culturale, ma anche linguaggio universale. IN ALTO IL VIDEO

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