Il suono solenne della Cavalleria rusticana ha accompagnato l’uscita del feretro dalla chiesa di Santa Maria della Stella. In quel momento, alle 17.30, Militello in Val di Catania ha salutato per sempre Pippo Baudo. Aveva 89 anni. Il suo paese natale, che lo aveva visto partire ragazzo per conquistare l’Italia, lo ha accolto ancora una volta, per l’ultima volta, con un abbraccio lungo e commosso.
L’addio nel paese natale, in migliaia tra chiesa e piazza – La salma del celebre presentatore, scomparso sabato 16 agosto a Roma, era arrivata nella notte in Sicilia, dopo due giorni di camera ardente al Teatro delle Vittorie. A Militello, il feretro è stato accolto da una nuova camera ardente allestita nella chiesa di Santa Maria della Stella, dove oggi, alle ore 16, si sono tenuti i funerali. La celebrazione, alla presenza dei figli Tiziana e Alessandro e di numerose autorità e personaggi dello spettacolo, è stata presieduta dal vescovo della Diocesi di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, affiancato dal parroco Giuseppe Luparello e da don Giuseppe Albanese, padre spirituale di Baudo, autore dell’omelia. Oltre 2mila persone hanno riempito piazza Santa Maria della Stella, dove era stato installato un maxi schermo, mentre circa 300 sono riuscite a entrare nella chiesa. In totale, si stima che abbiano partecipato circa 5mila persone. Per garantire la sicurezza, sono stati impegnati oltre 400 uomini delle forze dell’ordine.
Il commosso ricordo del sindaco Burtone – Secondo le volontà testamentarie, l’unico intervento durante la funzione è stato affidato al sindaco di Militello, Giovanni Burtone, molto legato a Baudo. «Pippo ci teneva che io parlassi, ero molto amico. Lui seguiva le nostre vicende amministrative. L’ultima volta che l’ho sentito è stato dopo il 20 aprile, quando avevamo ottenuto il riconoscimento di Borgo più bello d’Italia. Gli avevo raccontato che avevamo raggiunto questo grande risultato e lui mi ha dato un testamento: Giovanni, ora le istituzioni internazionali mancano. Continua a lavorare per la vivibilità ma guardate a un orizzonte più ampio. Aveva dei valori profondi», ha ricordato Burtone.
“Il successo non basta a rendere felici” – Un messaggio intimo, carico di verità e spiritualità, è arrivato da don Giulio Albanese, che ha pronunciato l’omelia. «Poco prima di morire, mi ha confidato che il successo – e lui, come sapete, ne ha avuto tanto – non basta a riempire il cuore. Il successo non basta a rendere felici. Questa è una parola di verità che risuona in sintonia con il Vangelo», ha detto il sacerdote. Poi ha aggiunto: «Il senso della giustizia è stato forte e sempre impresso nell’animo di Pippo. Soprattutto nel coraggio manifestato in più circostanze contro la mafia, un male da estirpare secondo lui, ricercando sempre e comunque la legalità». In chiusura, un invito alla preghiera per i familiari: «Per la figlia Tiziana, per il figlio Alessandro, per i nipoti Nicholas e Nicole. Ricordiamo anche coloro che gli sono stati accanto con dedizione e fedeltà: in particolare la sua assistente Dina, che in questi mesi, anni di malattia, è stata il suo vero angelo custode. Ricordiamo poi anche i tanti amici, concittadini di Militello, colleghi, artisti e persone del mondo dello spettacolo che oggi ne piangono la scomparsa».
Dina, l’assistente di sempre – “Un affetto incredibile” – Tra le figure più vicine al presentatore, la storica assistente Dina Minna, accanto a lui per 36 anni. Commovente il suo racconto: «Il momento più emozionante è stata la traghettata, l’ultima traghettata verso la sua Sicilia. Ieri sera ho incontrato persone che venivano dalla Svizzera. È stato incredibile, un affetto incredibile. In autostrada la gente ci superava e gli mandava i baci, una cosa che noi non ci aspettavamo».
Il ricordo di La Russa: “L’ho scoperto a 9 anni” – Presente ai funerali anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha rievocato il primo incontro con il nome di Baudo: «La prima volta che ho sentito il suo nome avevo nove anni. Mio cugino organizzava la festa della matricola a Paternò e disse a mio fratello: “Dobbiamo invitare a condurre lo spettacolo… te lo ricordi Pippo? Pippo Baudo!”. Ecco, io l’ho scoperto a 9 anni, dopo l’ha scoperto tutta l’Italia. E non l’ha dimenticato, e non lo dimenticherà».
“Eccomi”, la musica e l’amore eterno – La cerimonia è cominciata alle 16.04, con l’esecuzione di Eccomi da parte del coro polifonico della Madonna della Stella. A concelebrare, sedici sacerdoti. Il vescovo Calogero Peri ha concluso con parole intense: «Auguriamo a Pippo Baudo di splendere non solo nel firmamento degli uomini ma nel firmamento di Dio, dove si splende solo per l’amore concreto ricevuto e donato. Perché solo l’amore resta ed è per sempre». Dopo l’ultimo applauso, il feretro è stato accompagnato al cimitero di Militello, dove riposerà per sempre nella sua terra, accanto ai suoi genitori.