Un’aula scolastica trasformata in un luogo di paura. È quanto emerso da un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord che ha portato alla sospensione per dodici mesi di una maestra di 61 anni, in servizio fino a pochi giorni fa presso la scuola dell’infanzia “Ranucci”, situata nel centro di Marano di Napoli.
A incastrare l’insegnante sono state le telecamere installate dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Marano, che l’hanno immortalata mentre maltrattava i piccoli alunni: strattonamenti, spintoni, insulti, minacce. Una sequenza di episodi che conferma i timori espressi, già mesi fa, da alcune mamme, allarmate dai cambiamenti nei comportamenti dei propri figli.
L’indagine ha avuto origine a maggio 2024, quando alcuni genitori si sono rivolti alle autorità denunciando «comportamenti anomali» nei figli, «timori e ansie» legati all’ambiente scolastico. Dopo il trasferimento dei bambini in altri istituti, quei segnali sono improvvisamente scomparsi, rafforzando i sospetti. A quel punto sono partiti gli accertamenti dei militari dell’Arma, che hanno documentato le condotte della maestra tra ottobre e dicembre dello stesso anno.
Secondo quanto accertato dagli investigatori, la docente avrebbe adottato un atteggiamento sistematicamente vessatorio nei confronti degli alunni, ricorrendo ad aggressioni verbali e fisiche, con modalità definite “violente” dagli inquirenti. Un quadro definito “preoccupante” anche dalla Procura, che ha richiesto al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli Nord l’adozione di una misura cautelare.
Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta, disponendo per l’insegnante la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per la durata di dodici mesi. Una misura interdittiva che mira a tutelare l’incolumità psicofisica dei minori, ritenendo la donna gravemente indiziata dei reati contestati.
La vicenda ha suscitato non poche reazioni anche all’interno dell’ambiente scolastico: secondo quanto trapelato, più genitori avrebbero segnalato le proprie preoccupazioni alla dirigenza scolastica ben prima dell’intervento delle forze dell’ordine, ma senza ottenere riscontri risolutivi. Ora la maestra, sospesa ufficialmente dal servizio, è al centro di un’inchiesta che potrebbe avere ulteriori sviluppi.