Sangue nel cuore di Uppsala. Una violenta sparatoria ha scosso oggi il centro della cittadina universitaria svedese, situata a circa 70 chilometri a nord di Stoccolma. Secondo i media locali, il bilancio provvisorio parla di almeno tre vittime e diversi feriti, mentre la polizia è impegnata in una vasta operazione di ricerca del sospettato.
L’allarme è scattato poco dopo le 17, quando numerose chiamate hanno raggiunto le forze dell’ordine segnalando colpi d’arma da fuoco nei pressi di Vaksala torg, una delle piazze principali, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Testimoni ascoltati dalla radio pubblica Sveriges Radio hanno riferito di aver sentito spari vicino a un salone da barbiere. Alcuni raccontano di scene di panico e caos: un passante, sorpreso mentre si recava a fare la spesa, avrebbe visto un uomo su uno scooter elettrico sfrecciare all’angolo pochi istanti prima della sparatoria.
Secondo quanto riporta il sito del Göteborgs-Posten, confermato anche dal quotidiano Dagens Nyheter, l’aggressore si sarebbe dato alla fuga proprio a bordo del veicolo elettrico, indossando occhiali da sole e abiti scuri. Al momento, la polizia non ha ancora chiarito quanti siano i feriti né la gravità delle loro condizioni, ma è stato confermato che si tratta di “diverse persone”.
La prima segnalazione alla centrale operativa sarebbe arrivata alle ore 17.04. Subito dopo, la zona è stata cinturata da imponenti posti di blocco, sorvegliata anche dall’alto con l’impiego di un elicottero della polizia. Le operazioni hanno costretto alla momentanea sospensione del traffico ferroviario, riattivato solo intorno alle 18. “La nostra ipotesi è che si tratti di una sparatoria confermata”, ha dichiarato il portavoce della polizia Magnus Jansson Klarin, sottolineando che gli agenti sono impegnati in un’intensa attività investigativa.
Un residente che vive a pochi metri dal luogo dell’aggressione ha raccontato ad Aftonbladet di aver sentito uno sparo seguito da urla strazianti: “Sono passati circa dieci minuti prima che arrivasse la polizia”, ha detto. Un altro testimone, per sfuggire al terrore, si è rifugiato all’interno del vicino centro congressi e concerti, descrivendo il ritorno sulla scena come “un inferno di sirene, urla e confusione”.