Papa Francesco, la veglia dei fedeli: sabato i funerali, poi la tumulazione a Santa Maria Maggiore

di Redazione

San Pietro ha riaperto ufficialmente le sue porte questa mattina, alle 7, accogliendo ancora una volta il lungo corteo di fedeli giunti per rendere omaggio a Papa Francesco. Il Pontefice, scomparso lunedì all’età di 88 anni, riposa ora ai piedi del baldacchino del Bernini, vegliato dalle Guardie Svizzere in alta uniforme. In sole 24 ore, oltre 61mila persone hanno già attraversato la navata centrale della basilica vaticana per l’ultimo saluto. Una fila che si snoda per due chilometri, da piazza Risorgimento a Porta Angelica, segno tangibile dell’affetto e della gratitudine di un popolo intero.

La basilica era rimasta eccezionalmente aperta anche nella notte, oltre le 24, per consentire a tutti di avvicinarsi al feretro del Pontefice. In molti raccontano di aver atteso anche tre ore prima di poter entrare. L’ostensione del corpo di Papa Francesco continuerà fino alle 19 di domani, venerdì 25 aprile; alle 20, come previsto dal cerimoniale, la bara sarà chiusa.

Non si parla ancora di Conclave, ma il dolore per la perdita di Bergoglio è palpabile. «Non stiamo ancora parlando di Conclave, stiamo piangendo Papa Francesco», ha detto il cardinale Jean Paul Vesco, al termine della terza congregazione dei cardinali in Vaticano.

I funerali si terranno sabato 26 aprile alle 10, sempre in piazza San Pietro. Alla Messa esequiale, presieduta dal cardinale Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa Romana Chiesa, è attesa la partecipazione dei grandi della politica mondiale: dal presidente americano Donald Trump al leader ucraino Volodymyr Zelensky, dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al premier britannico Keir Starmer. Complessivamente, sono già 130 le delegazioni confermate, di cui circa 50 capi di Stato e 10 sovrani regnanti, secondo quanto comunicato dall’Ufficio del Protocollo della Segreteria di Stato vaticana.

Accanto ai potenti, anche gli ultimi. Saranno infatti presenti migranti e rifugiati, molti dei quali salvati dalle operazioni dell’Ong Mediterranea, spesso in dialogo diretto con il Papa durante il suo pontificato. Una scelta che riflette, fino all’ultimo, l’impegno di Francesco per i più fragili.

Dopo la cerimonia in San Pietro, il feretro sarà accompagnato in corteo, a passo d’uomo, verso la Basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione. Un cammino lento, pensato per permettere alla gente di salutarlo lungo il percorso. La sepoltura, come annunciato dal direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni, resterà un momento privato, senza copertura mediatica. La tomba sarà comunque visitabile dal pubblico a partire da domenica mattina.

In parallelo, il governo italiano ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, da martedì fino a sabato. Un gesto che sottolinea la portata storica della scomparsa di Bergoglio. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha inoltre dato disponibilità a concedere, previa autorizzazione dei tribunali di sorveglianza, permessi speciali ad horas ai detenuti che vorranno partecipare ai funerali. In alternativa, negli istituti di pena sarà valutata la possibilità di seguire la cerimonia in diretta televisiva dalle sale comuni.

Alla celebrazione liturgica prenderanno parte i vertici del Collegio Cardinalizio e numerosi alti prelati vaticani: dal cardinale Giovanni Battista Re, decano, a Roger Michael Mahony, cardinale presbitero, fino a Dominique Mamberti, cardinale protodiacono, e Mauro Gambetti, arciprete della Basilica di San Pietro. Saranno presenti anche figure chiave della Curia romana, tra cui Pietro Parolin, già Segretario di Stato, e Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa.

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