Aversa, Casette dell’Acqua: analisi costi-benefici. Si lavori anche per installare “mangiaplastica”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Dopo anni di attesa le case dell’acqua, che fin dal 2008 i consiglieri comunali dell’epoca rappresentanti il Pd e l’allora Sel chiedevano di installare, sono presenti ad Aversa e sono due: una collocata nel parcheggio antistante la caserma della Polizia municipale, l’altra nel parcheggio antistante il Palazzetto dello Sport. – continua sotto –

Ma dai lettori è arrivata questa domanda: servono davvero per ridurre la spesa di acquisto dell’acqua in bottiglia e diminuire l’uso delle bottiglie di plastica con conseguente riduzione dei problemi dovuti allo smaltimento, porteranno vantaggio economico ai cittadini? Abbiamo trovato risposte navigando sul web. La prima fra tutte chiede di avere fiducia sia dei controlli fatti dagli specialisti dall’acquedotto municipale, a cui sono collegate le case dell’acqua, sia di quelli fatti dai laboratori a cui fanno riferimento le varie marche di acqua in bottiglia in vendita riportate sull’etichetta. In entrambi i casi non ci sarebbe differenza nella qualità ma eventualmente nella presenza di minerali e caratteristiche chimiche tutte indicate presenti nei limiti fissati dalla legge leggibili sull’etichetta, cosa che non è possibile verificare alle case dell’acqua.

La differenza di prezzo fra le varie acque in bottiglia – ricordo che stiamo parlando solo di acqua liscia – molte volte è legata solo al marchio ma in linea di massima il costo al litro mediamente è di 60 centesimi di euro. Contro i 5 centesimi per un litro prelevato alla Casa dell’acqua c’è un risparmio evidente, calcolato in 100-150 euro all’anno, pari a 50 euro al mese, per ciascun componente di una famiglia di quattro persone.

Questa considerazione porterebbe a dire che un vantaggio economico c’è. Ma considerando l’esempio di una famiglia composta da genitori, un figlio adolescente e un figlio di età compresa tra i 4 ai 10 anni che per il loro benessere fisico hanno necessità di bere ogni giorno, rispettivamente, almeno 2 litri e mezzo per l’uomo, 2 per la donna, 2 per l’adolescente, un litro e mezzo per un bambino di età compresa fra i quattro e i dieci anni, per un totale di almeno 8 litri di acqua da bere al giorno, pari a 240 litri al mese da imbottigliare in bottiglie da un litro, come potrà un cittadino fornirsi di acqua alle case dell’acqua senza avere la possibilità di disporre di un mezzo di trasporto che consenta di portare almeno ogni settimana 56 bottiglie alla casa dell’acqua? Valutando costi e benefici non converrebbe continuare a comprare acqua in bottiglia al supermercato sotto casa? – continua sotto –

Quanto alla considerazione dell’eliminazione delle bottiglie di plastica potrebbe essere utile realizzare accanto alle case dell’acqua e, se possibile, disponendoli in numerosi punti della città degli eco-compattatori per la plastica. Sulla scia di quanto fatto nella vicina Casaluce dove nel 2016 fu creato uno spazio con casetta dell’acqua e mangiaplastica (guarda il video di Pupia). L’intervento sarebbe a costo zero partecipando al “Programma Sperimentale Mangiaplastica” promosso con decreto del Ministero della Transizione Ecologica (oggi ribattezzato Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ndr.) che eroga appositi contributi ai comuni per l’acquisto, appunto, di eco-compattatori.

Seguendo le indicazioni del decreto ministeriale numero 360 del 2 settembre 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 243 dell’11 ottobre 2021, sarebbe possibile ottenere il finanziamento necessario all’acquisto di queste apparecchiature che già per due anni sono state acquistate da tanti comuni italiani. Probabilmente questa possibilità è sfuggita agli amministratori comunali di Aversa ma c’è ancora la possibilità di ottenere il finanziamento per l’annualità 2023 presentando apposita domanda sulla piattaforma specifica dal 31 gennaio 2024 al 31 marzo 2024.

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