Aversa verso elezioni 2024: a sinistra spunta Di Meo, a destra Farinaro

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Grandi manovre in vista delle prossime amministrative con qualche caso di parenti serpenti. Una fibrillazione forte che potrebbe portare anche riflessi negativi. In pratica, qualcuno potrebbe preferire mandare a casa l’attuale maggioranza pur facendone parte per preparare il terreno ad un nuovo assetto politico-amministrativo. – continua sotto –  

Le voci, le ipotesi, i veleni messi in giro ad arte sono tanti, tantissimi e c’è il rischio concreto che chi scrive possa essere strumentalizzato dallo stratega di turno. Ma, andiamo per ordine, facendo anche qualche nome e rivelando qualche ipotetico piano strategico.

CENTROSINISTRA – Mentre il sindaco Alfonso Golia butta sul tavolo la “bacchetta” delle primarie, ben sapendo che mai un sindaco uscente potrebbe partecipare a questo tipo di elezioni, c’è chi lavora, più o meno apertamente, alle sue spalle per metterlo, politicamente parlando, da parte. In primo luogo, il suo vice Marco Villano che, come oramai voce di popolo afferma, sta lavorando ad un grande centro che vedrebbe coinvolto un ampio schieramento. Sorpresa, però, per quanto riguarda il candidato a sindaco che sarebbe un vecchio nome del centrodestra aversano: Sergio Di Meo, che è stato assessore provinciale alla Pubblica istruzione e all’Edilizia scolastica con la giunta del presidente Riccardo Ventre, sotto le insegne dell’allora Forza Italia. Non appena il partito perse la Provincia di Caserta, prese armi e bagagli e si trasferì alla corte del consigliere regionale di Sessa Aurunca, il socialista Gennaro Oliviero. Poi, da figliol prodigo, fece ritorno nelle file azzurre per poi scomparire dai radar della politica.

In questi ultimi mesi Villano non perde occasione, parlando con i suoi, ma anche al di fuori del proprio cerchio magico, di farsi scappare da bocca che “Sergio di Meo sta con noi, ci è stato vicino, ha fatto votare Alfonso Golia”. Villano avrebbe fatto questa scelta perché riterrebbe non più vincente l’attuale primo cittadino e per assicurarsi un appoggio più ampio in caso, abbastanza certo, di una sua candidatura al consiglio regionale. – continua sotto –  

La strada è, però tortuosa e l’ostacolo non è costituito solo da Golia. Ad aspirare a quella poltrona di primo cittadino è anche l’attuale assessore all’Ambiente Elena Caterino, che da tempo si è iscritta alla “scuola di aspiranti sindaci” e sta studiando alacremente. Ovviamente, a parere di chi scrive, come già detto in precedenza, tutti gli attori che, seppure a diverso titolo, dell’attuale pellicola, ben farebbero a rimanere a casa per questo giro. Un consiglio che difficilmente sarà seguito. Ma, tant’è.

CENTRODESTRA – Nome pesante anche per il centrodestra. Un nome che potrebbe sbaragliare, a nostro avviso, tutti gli ipotetici candidati a primo cittadino. Stiamo parlando di Antonio Farinaro, già presidente de Consiglio comunale in epoca Ciaramella, centrista (sarebbe meglio dire democristiano), all’epoca vicina all’Udc Pierferdinando Casini. A destra, a manca e al centro appena si sente il suo nome, il giudizio è unico: “è l’uomo giusto, non ci sarebbe storia”. L’avvocato aversano, però, per diversi motivi, non sarebbe, almeno sino a questo momento, disponibile. Qualcuno dice che starebbe facendo melina per tenere in caldo la poltrona al nipote Augusto Bisceglia. Ma riteniamo che Farinaro sia tanto arguto da capire che quella poltrona non fa per il nipote.

La presenza dell’ex presidente del consiglio comunale potrebbe calmare anche le velleità del “fratello d’Italia” Alfonso Oliva, che già si vede candidato a sindaco ed è deciso a diventarlo anche a costo di rompere il fronte del centrodestra. Ma qui c’è una vera e propria folla. Vorrebbe ritentare anche Gianluca Golia, ma anche Gianpaolo Dello Vicario, anche Elia Barbato, anche Nicla Virgilio, anche Francesca Marrandino, anche, anche, anche. Senza contare i De Cristofaro, padre e figlio, Enrico e Orlando, non ancora arresisi all’evidenza. Ma al peggio non c’è mai fine. A mettere tutti d’accordo potrebbe essere la discesa in campo di Genny Ciaramella, ma quest’ultimo, per il momento sembrerebbe non volerne sapere a trasformarsi in “figlio d’arte”. Insomma, troppa frenesia a destra e a sinistra, senza che ci siano nomi effettivamente convincenti, fatto salvo uno, massimo due. Sta agli aversani individuarli.

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