Aversa, Casa dell’Acqua davanti Palasport: costruita e inutilizzata causa burocrazia

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Il vicesindaco Marco Villano, nel corso della seduta del Consiglio comunale del 26 giugno scorso, ha chiarito in maniera inequivocabile perché in Italia i lavori pubblici vengono completati con ritardo rispetto alla programmazione annunciata. Ritardo che mediamente è intorno ai cinque anni. La responsabilità non sarebbe degli amministratori comunali ma della burocrazia cosicché, per fare un esempio, il progetto dei “Sagrati”, partito con l’amministrazione Ciaramella, ancora è stato portato a termine. – continua sotto –  

Considerando l’esposizione, chiarissima, viene logico domandare allo stesso vicesindaco, che è anche delegato ai Lavori pubblici e Urbanistica, se questo valga anche per i lavori che si effettuano in città. Non ci riferiamo a grossi lavori ma a quelli di poco costo che, magari, non richiedono finanziamenti europei o di alcun tipo ma necessitano solo di fondi comunali e che possono essere affidati senza interventi di istituzioni esterne. Come, ad esempio, la realizzazione delle due “Case dell’Acqua”, presenti praticamente in tutti i comuni limitrofi ad Aversa, annunciate da tempo dall’amministrazione, i cui lavori sono iniziati a dicembre 2022.

Lo scorso maggio l’assessora all’Ambiente, Elena Caterino, interpellata su tema, rispose che le procedure amministrative non erano state ultimate. Ormai siamo a luglio, sono trascorsi altri due mesi e la Casa dell’Acqua, presente davanti al Palazzetto dello Sport, in via D’Acquisto, è ancora inutilizzabile. Possibile che le procedure amministrative non siano state ancora espletate?

A questo punto, ipotizzando che possa esserci qualche problema, ci permettiamo di chiedere al vicesindaco Villano di chiarire anche questa circostanza.

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