Strage in tempio Testimoni di Geova ad Amburgo: 8 morti, killer suicida. Tra le vittime donna incinta

di Redazione

Si è suicidato dopo l’arrivo della polizia il principale sospetto che ieri sera ha aperto il fuoco in un tempio dei Testimoni di Geova ad Amburgo, in Germania, compiendo una strage. 8 i morti, altri 8 i feriti, tra cui sei donne e due uomini, alcuni in pericolo di vita. Coinvolga anche una donna al settimo mese di gravidanza: lei è sopravvissuta, è morta invece la bimba che aveva in grembo. – continua sotto –

“NON E’ TERRORISMO” – Al momento non è chiaro il motivo che ha spinto l’uomo, un tedesco 35enne, ex testimone di Geova, identificato come Philipp F., ad aprire il fuoco. Per la polizia, infatti, non si tratterebbe di terrorismo. L’autore della strage possedeva il porto d’armi ed era proprietario di una pistola semi-automatica. Il pronto intervento dei poliziotti ha evitato che il bilancio della sparatoria fosse ancora più pesante.

LA SPARATORIA – Nella chiesa in via Deelböge, nel quartiere Alsterdorf, intorno alle 19 era iniziato un evento religioso della comunità dei Testimoni di Geova, alla presenza di una trentina di persone. Due ore dopo, intorno alle 21:08, sono stati chiamati i vigili del fuoco e la polizia. I testimoni hanno riferito di colpi di arma da fuoco. L’equipaggio di un’auto di pattuglia – spiega il quotidiano locale Hamburger Abendblatt – che al momento dell’allarme si trovava nei pressi del luogo del delitto, è entrato poco dopo nell’edificio. E si è presentato loro un quadro terrificante. Secondo le prime ricostruzioni, quindi, l’autore non sarebbe fuggito ma prima avrebbe aperto il fuoco sui membri della comunità, poi ha puntato la pistola su se stesso quando è arrivata la polizia.

IL VIDEO DI UN RESIDENTE – Un video di un residente locale mostra una persona vestita di nero che spara all’interno dell’edificio dall’esterno attraverso una finestra rotta, poi irrompe in casa e continua a sparare all’interno. Secondo il pubblico ministero, l’autore ha svuotato nove caricatori da 15 colpi ciascuno.

CHI ERA IL KILLER? – Philipp F. si presentava come un consulente aziendale sul suo sito web. Anche se, secondo i media tedeschi, le sue referenze risultano “dubbie” e piuttosto “strane”. Sul suo sito web, l’uomo offriva servizi di consulenza in aree che vanno dal “controlling” alla “teologia”, chiedendo una tariffa giornaliera astronomica per i suoi servizi. F. ha scritto che “poiché di solito è consigliabile vedere le cose in un contesto più ampio, la mia tariffa giornaliera minima è di 250.000 euro più Iva al 19 per cento”. L’uomo giustificava l’enorme importo del compenso dicendo che il suo lavoro generava “almeno 2,5 milioni di euro” per i suoi clienti. Sotto la dicitura “I miei valori fondamentali”, aveva scritto: “Integrità, fiducia e massime prestazioni sono i valori che rappresento, che sostengo e applico”.

LA SEGNALAZIONE: “HA PROBLEMI MENTALI” – Alcuni media locali riferiscono che c’era stata una segnalazione anonima secondo cui l’attentatore aveva problemi mentali e nutriva una grande rabbia nei confronti della sua ex comunità, nonostante lui, da quanto si apprende, l’avesse lasciata volontariamente. L’autorità competente ha dato seguito alla segnalazione, ma non ha trovato alcun motivo per un’azione legale. Il “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, a tal proposito, scrive che, durante il controllo di alcune settimane fa nell’appartamento di F., ad Altona, l’uomo è stato “collaborante”, secondo il capo della polizia Ralf Martin Meyer, e non c’era motivo di mettere al sicuro l’arma. Fatta eccezione per una “piccola cosa” – un proiettile che giaceva sulla cassaforte della pistola – non ci sono state “lamentele di sorta”. Non c’erano prove di una malattia mentale.

CRIMINE PIU’ SANGUINOSO DEGLI ULTIMI 30 ANNI IN CITTA’ – La sparatoria nella chiesa dei testimoni di Geova ad Amburgo è il crimine più sanguinoso avvenuto nella città tedesca da decenni. Lo riferisce l’Hamburger Abendblatt, ricordando che un precedente simile risale a quasi 30 anni fa. Il 10 novembre 1996, uno sfruttatore e i suoi complici fecero irruzione in una casa di appuntamenti in Budapester Strasse e aprirono il fuoco. In quell’occasione due persone sono morte e altre sei sono rimaste ferite.

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