“Aversa Città Educativa”: un patto territoriale tra Comune, Scuole, Famiglie e Terzo Settore

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – “Aversa Città Educativa”. Questo il nome (e l’intento) del patto territoriale presentato ieri pomeriggio al Teatro Cimarosa nell’ambito della «Giornata Nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie», in collaborazione con il presidio di Libera e con la partecipazione degli studenti delle scuole sottoscrittrici. – continua sotto –

Il patto nasce per contrastare la povertà educativa, quella che nega il diritto dei minori ad apprendere, sviluppare capacità e competenze, coltivare le proprie aspirazioni e talenti. Una sfida che non può vedere da sole le scuole, ma deve impegnare tutti: Comune, famiglie, enti del Terzo settore e altri soggetti del territorio, sviluppando una progettualità di ampio respiro, che segua un modello educativo orientato alla cooperazione.

«Con questo accordo, la città di Aversa intende scommettere sull’educazione come strumento di trasformazione sociale – afferma il sindaco Alfonso Golia – tramite la mobilitazione e il coinvolgimento del maggior numero possibile di agenti educativi attivi sul territorio. Voglio ringraziare i dirigenti scolastici che hanno voluto avviare questo percorso impegnativo, ma rivoluzionario per il nostro territorio».

Il Patto educativo territoriale ha come finalità quelle di valorizzare le tante realtà culturali esistenti, assicurando il confronto e la cooperazione tra gli operatori; favorire l’integrazione tra le varie agenzie formative del territorio; e facilitare l’ottimizzazione delle diverse risorse. – continua sotto –

Accanto al sindaco Golia, che ha presentato l’iniziativa, c’erano Francesco Vasca dell’Osservatorio delle risorse e delle povertà della Diocesi di Aversa, che ha illustrato l’analisi dei dati, i bisogni e le cause delle diseguaglianze; Claudia De Luca, procuratore del Tribunale Minorile di Napoli, che ha parlato delle conseguenze penali dovuti a comportamenti illeciti per i minori e delle attività e dei rapporti con i servizi sociali; Stefano De Stefano, direttore del Centro Diurno Polifunzionale del Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia, che ha presentato esperienze di recupero e di inclusione delle ragazze e ragazzi raggiunti da procedimenti penali. A rappresentare le scuole sottoscrittrici la dirigente del Liceo “Fermi”, Adriana Mincione.

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