Aversa e le sue cento chiese: gli studenti visitano quella di Santo Spirito

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Lodevole iniziativa delle scuole cittadine che stanno realizzando visite guidate per i loro studenti nelle chiese. Malgrado Aversa sia definita “la città delle cento chiese” non c’è una vera e propria consapevolezza del patrimonio artistico, storico, pittorico e architettonico presente nelle chiese aversane frequentate quasi esclusivamente per celebrazioni religiose o in occasione di visite guidate promosse nelle giornate del Fondo Ambiente Italiano (Fai). – continua sotto –  

Spesso, malgrado si frequenti praticamente sempre la stessa chiesa, nelle occasioni canoniche, i fedeli non ne conoscono il contenuto artistico in generale. Da qui la necessità di formare in questa importante parte della cultura i futuri cittadini da cui nasceranno i futuri amministratori di Aversa, promuovendo visite guidate nelle chiese che sono veri scrigni d’arte aperti al pubblico, con opere di pregio di autori noti in tutto il mondo come Marco Pino da Siena, Francesco Solimena, Angelillo Arcuccio, José de Ribera detto “lo Spagnoletto”, Giovanni Francesco Barbieri, detto “il Guercino”.

Ciascuna scuola fa un suo programma di visite guidate, così abbiamo avuto occasione di ascoltare la brillante esposizione di una docente mentre illustrava le caratteristiche di una delle più antiche chiese cittadine, quella di Santo Spirito. Edificata intorno al 1500, entrò a far parte della Diocesi quando, nel 1826, diventò parrocchia. E’ ignorata dalle pubblicazioni che parlano delle chiese aversane malgrado sia un esempio di stile neoclassico del ‘700 essendo stata collegata, fino a quando divenne parrocchia, alla Curia romana che aveva competenza su tutte le chiese dedicate al Santo Spirito, a partire da quella edificata nel Borgo di Roma, identificate con uno specifico stemma (nella foto), ancora presente sulla facciata della chiesa che contiene dipinti del Martirio di San Gennaro e del Martirio di Sant’Andrea, realizzati da allievi di Guido Reni, le cui opere sono esposte anche nei musei vaticani.

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