Aversa, autovelox su Asse Mediano: 150mila verbali in 5 mesi. Un docente: “Non illegale ma illecito”

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Una carneficina di automobilisti raggiunti da poco meno di 150mila verbali per eccesso di velocità in cinque mesi, senza contare l’aumento di incidenti in quel tratto di strada interessato da un famigerato autovelox voluto dall’amministrazione provinciale di Caserta, in entrambi i sensi di marcia, sulla strada provinciale 335, in prossimità dell’uscita Aversa Nord. Una situazione che già era stata scongiurata qualche anno fa con l’amministrazione casertana che si era convinta a disinstallare l’impianto che, poi, inopinatamente, si è nuovamente rivisto sul finire della scorsa estate. – continua sotto –

«Si tratta – ha dichiarato un docente del Codice della Strada che indossa anche una divisa delle forze dell’ordine – di un autovelox non illegale, ma illecito. Che ottiene il risultato posto a quello per il quale è stato installato. Manca una delibera di giunta, prevede una velocità massima di 60 chilometri in una zona dove c’è una corsia di decelerazione che ne prevede 40. Inoltre, l’apparecchiatura non fa alcuna distinzione tra i vari tipi di vetture trattando auto, moto e autocarri superiori alle 3,5 tonnellate allo stesso modo, mentre per questi ultimi si dovrebbe avere un limite di 30 chilometri. Infine, contravvenendo il decreto Minniti, quello posto in direzione Giugliano è su un tratto in pendenza. Insomma, un autovelox selvaggio che acuisce i problemi e non li risolve».

Sulla stessa scia il già amministratore comunale di Aversa Nico Nobis, che, da avvocato, ha ingaggiato una guerra di ricorsi, tutta vincente, contro il dispositivo: «Tanti sono coloro che percorrono quella strada tutti i giorni per lavoro – a tutte le ore anche della notte – e che si sono visti recapitare verbali da quasi 800 euro con sospensione della patente e punti sottratti. Ebbene in un momento di grave crisi economica come quello attuale, situazioni del genere possono avere grandissima incidenza economica per le famiglie, soprattutto se si accavallano a pochi giorni di distanza».

«A nostro avviso, ed in barba ad ogni presupposto di sicurezza che dovrebbe essere il punto focale nell’istallazione di queste apparecchiature di rilevazione della velocità, – ha continuato Nobis – l’illegittimità dei verbali nasce da molteplici presupposti che vanno dalla carente segnaletica, al limite di velocità pretestuoso fino alla mancanza di idonee certificazioni delle apparecchiature utilizzate. Diciamo, inoltre, che questa incresciosa situazione della strada provinciale 335, cui è apposto un limite di soli 60 km/h, oltre al danno economico, sta provocando la sottrazione di tanti punti e sospensioni della patente di guida, con il serio rischio per tanti di non poter lavorare. Infine, va detto che in questo modo proprio la sicurezza degli automobilisti è messa seriamente a rischio, perché una strada con caratteristiche simili non può avere un limite di velocità così basso e quindi i veicoli moderni facilmente sono portati a superarli. Di conseguenza, quello che dovrebbe essere uno strumento di controllo e sicurezza diventa potenziale veicolo di incidenti».

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