Sparanise, sciolto il Consiglio Comunale: “Ingerenza della criminalità organizzata”

di Redazione

Il Consiglio comunale di Sparanise, in provincia di Caserta, è stato sciolto per “l’accertata presenza di forme d’ingerenza da parte della criminalità organizzata, che compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. – continua sotto – 

Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, come rende noto il comunicato di Palazzo Chigi. La gestione del Comune è stata affidata a un’apposita commissione straordinaria, per la durata di 18 mesi.

La Prefettura aveva inviato al Comune una commissione di accesso dopo che lo scorso anno la Direzione distrettuale antimafia avviò un’inchiesta, che vedeva tra gli indagati il sindaco Salvatore Martiello, sugli appalti affidati a cooperative per servizio assistenziali a minorenni. Insieme a Martiello venne indagata anche Eufrasia Del Vecchio, sorella di Carlino Del Vecchio, affiliato al clan dei Casalesi. I reati ipotizzati sono di corruzione, turbativa d’asta, concussione, intestazione fittizia, emissione di fatture false per operazioni inesistenti aggravati dall’agevolazione mafiosa.

Martiello era stato arrestato nel febbraio 2019, ma poi tornato in libertà il successivo giugno e assolto nel procedimento giudiziario, dall’accusa di concussione per l’organizzazione degli eventi natalizi del 2017-2018 che secondo la Procura era stata affidata a ditte amiche del primo cittadino, togliendola alla Pro Loco, risultata la prima affidataria, il cui presidente aveva poi denunciato la vicenda. Ma dal dibattimento era emerso che il presidente aveva previsto per gli eventi, in relazione ad aspetti particolari come le luminarie, spese maggiori rispetto a quelle dell’anno precedente, così l’ente comunale aveva deciso di rivolgersi ad altre ditte.

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