Elezioni 2022, Pagano (Fdi): “Più sicurezza e controllo dell’immigrazione”

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – «La mia candidatura è sia militanza che testimonianza. Sono un militante e, avendone il Dna, quando il partito chiama sono pronto per contribuire alla crescita di Fratelli d’Italia sul territorio. Testimonianza perché ho la possibilità di essere testimone attivo di un programma, qual è quello di Fdi, che nasce nel 2014 perché l’idea del governo della nazione parte da lontano, otto anni fa con Giorgia Meloni». Queste le parole di Enzo Pagano, candidato nel listino per la Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia quando gli viene chiesto qual è il senso della propria candidatura. – continua sotto –

Enzo Pagano, residente ad Aversa, originario di Frignano, laureato in scienze politiche, dirigente dell’amministrazione finanziaria, formazione tributaria, ha tre figli, universitari che, come lui, vivono nella città normanna e per questo si sente legato al territorio. Dal 2014, dalla nascita di Fratelli d’Italia, è iscritto al partito di Meloni. E’ stato candidato al Parlamento Europeo con il risultato lusinghiero di oltre 17mila preferenze; al Senato nel 2018, solo per pochi voti il seggio scattò a Salerno. Coordinatore provinciale dal 2014 al 2020 ed oggi candidato al proporzionale Caserta-Benevento.

Quali sono le istanze a favore del nostro territorio che la sua parte politica privilegia? «Sicuramente l’occupazione. Abbiamo un tasso di disoccupazione tra i più alti d’Italia e questo si ripercuote anche sull’aspetto sociale. Necessita, infatti, anche una rivalutazione di questa provincia e di questa regione. Una regione particolare per quanto riguarda la sicurezza del territorio. Bisogna rafforzare la presenza delle forze dell’ordine. Nonostante queste ultime facciano un lavoro egregio, sono in pochi. Si deve puntare ad un presidio del territorio più incisivo».

Si parla tanto di voto utile, soprattutto a sinistra. Perché gli elettori dovrebbero scegliere FdI in seno al centrodestra rispetto a Fi e Lega? «Il voto utile è uno slogan che ci hanno un poco copiato. Già nel 2014 e nel 2018 abbiamo coniato questo slogan. In entrambi i casi siamo stati coerenti e non siamo stati tentati da poltrone ed incarichi di governo. Già cinque anni fa la Meloni scelse l’opposizione e di far crescere il partito e i risultati si vedono. Un partito che ha iniziato con lo zero virgola ora è al 25 per cento secondo i sondaggi». – continua sotto –

Quali sono le priorità per Caserta e il Casertano che il nuovo governo dovrebbe, a suo avviso affrontare? «La provincia di Caserta ha grandi potenzialità. Abbiamo la mozzarella, ma il governatore De Luca, mettendo in atto una politica a trazione Salerno esclude Caserta con le scelte operate nel campo della filiera bufalina. Nel casertano, la zona Santa Maria La Fossa, Cancello Arnone, Grazzanise, abbiamo un indotto non indifferente e un prodotto ottimo. Abbiamo portato la nostra solidarietà e testimonianza in una manifestazione a Borgo Appio agli operatori del settore. Per una assurda legge della Regione Campania sono stati costretti ad abbattere migliaia di capi, molti hanno abbandonato. La Regione li ha abbandonati, anzi danneggiati nonostante la presenza di un assessore al ramo che è del territorio. Necessita un intervento strutturato».

«Altro argomento – continua Pagano – è quello della Terra dei Fuochi. Ne stiamo parlando da dodici anni. Il presidente De Luca si era imposto di risolvere la vicenda, dopo due legislature siamo ancora in alto mare. Come si pensa di risolvere questo problema con una commissione di quattro funzionari vicini alla pensione. Terzo argomento la rivalutazione del litorale domizio, uno dei più belli d’Italia, parte da Licola e arriva nel Lazio. Oggi solo degrado. Nella zona di Castelvolturno ci sono solo immigrati. Noi di Fdi non siamo razzisti, ma siamo per una immigrazione controllata. Oggi la popolazione di Castelvolturno è per metà composta da immigrati, questo significa che qualcosa è sfuggita di mano. Tre anni fa è stata la stessa Meloni a venire a Castelvolturno a rendersi conto. Oggi c’è una proposta strutturata per il controllo dell’immigrazione che non si vuole discutere. Questi problemi ci sono perché non c’è una volontà politica per affrontare queste questioni».

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