Aversa, la libraria-attivista Antonella Avolio candidata per Unione Popolare

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Antonella Avolio, libraia, attivista e militante in associazioni sul territorio per gli immigrati, per la dismissione dell’ex manicomio di Aversa, per l’ambiente. Nel 2019 eletta coordinatrice nazionale di “Potere al Popolo” per la provincia di Caserta, riconfermata nel 2021. Oggi candidata nella coalizione di Unione Popolare. – continua sotto –

Militanza o testimonianza. Qual è il senso della sua candidatura? «Assolutamente militanza. Nonostante il tipo di lavoro non ho mai interrotto l’impegno, sono militante politica dagli anni ‘90 – occupandomi della dismissione dei manicomi, dell’ambiente, degli immigrati. Antifascista e internazionalista, lavoro con le associazioni e con i subalterni in piazza con un lavoro di critica politico-culturale. Ho messo a disposizione la mia candidatura come prassi consolidata. Le testimonianze, una volta all’anno ad ogni elezione, servono poco a costruire alternative».

Quali sono le istanze a favore del nostro territorio che la sua parte politica privilegia? «Tutte le contraddizioni del territorio, un territorio flagellato: ambiente, scuola, lavoro, sanità ci coinvolgono perché sono quelle quotidiane, quelle che hanno più nodi da sciogliere e ci toccano di più. Le tematiche che affrontiamo sono più ampie, chi ci segue sa che siamo impegnati sulla questione di genere, contro la guerra, per una scuola e una università che funzionino, contro l’autonomia differenziata e per la trasformazione del sistema energetico».

Perché gli elettori dovrebbero scegliere Unione Popolare?  «Perché non scendiamo a compromessi, siamo sempre in prima linea, al fianco di chi combatte ogni giorno per la sopravvivenza e per una società migliore. Il voto utile è inutile perché gli ultimi governi hanno dimostrato le stesse intenzioni, compreso chi ha tentato di smarcarsi negli ultimi mesi per opportunismo come FdI o M5S. Noi siamo per una rottura radicale con il passato, con la nostra giovane coalizione composta da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, gli ex dei 5 stelle, deputati di Manifesta e Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli, nonché con l’appoggio esterno dell’esperienza francese di Jean-Luc Mélenchon. Si può scegliere Unione Popolare perché è una rottura con il politicismo e le ambiguità della vecchia Sinistra. Le nostre scelte di campo sono chiare: blocco dei prezzi, contrarietà ai tagli della spesa pubblica di tutti gli ultimi governi. Siamo contro la corsa agli armamenti e per un salario dignitoso di 12 euro l’ora, per il sostegno di reddito ai precari e ai disoccupati. Infine, siamo contro l’Agenda Draghi dettata e imposta da Bruxelles». – continua sotto –

Quali sono le priorità per Caserta e il Casertano che il nuovo governo dovrebbe affrontare? «Le nostre priorità riguardano più contesti. L’ambiente: la nostra terra martoriata deve lottare e lavorare per superare la definizione di Terra dei Fuochi, e tornare ad essere la Terra Felix. La sanità: logorata e distrutta, gli ospedali chiudono e quelli che ancora sono aperti lavorano sottorganico. Il lavoro: poco e malpagato, intere generazioni continuano a migrare». «Caserta e provincia – conclude Avolio – vivono un impoverimento catastrofico: la delocalizzazione industriale, l’ambiente vessato, le croniche carenze aumentate durante la pandemia con la sanità in tilt e altre difficoltà non lasciano prospettare un radioso futuro. Sembriamo un Vice-Regno lasciato alla sopravvivenza con Comuni senza risorse, costretti a eliminare servizi e a chiedere manodopera gratis. Un nuovo piano per il Sud, e ovviamente con la sua provincia più mortificata, non può passare con le elemosine governative che ci penalizzano rispetto ad altre Regioni. Da anni il disastro ambientale è lo specchio dell’incapacità di affrontare le problematiche esposte, L’alternativa può essere una ripresa della consapevolezza che i cambiamenti passano solo attraverso noi cittadini con la proposta di un nuovo protagonismo politico. La Campania potrebbe essere una Regione ricca, ma le sue risorse dovrebbero essere sapientemente amministrate con equilibrio e non con sperperi e clientele».

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