Casaluce celebra i due carabinieri trucidati nella strage del 1981

di Redazione

Casaluce (Caserta) – Domenica 11 settembre, alle ore 10, sarà celebrata una santa messa solenne, nel Santuario Santa Maria ad Nives di Casaluce, in suffragio dei due carabinieri Francesco Papale e Gerardo Rotondi nella ricorrenza del 41esimo anniversario del loro eccidio, avvenuto a Casaluce il 9 settembre 1981. – continua sotto –

Il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, presiederla la cerimonia religiosa. Concelebreranno il reverendo don Michele Verolla, rettore e parroco dell’Abazia Santuario Santa Maria ad Nives di Casaluce, e il reverendo don Gianpaolo Vingelli, segretario della Diocesi di Aversa. Nell’occasione verrà commemorata la ricorrenza a futura memoria.

L’appuntato Francesco Papale, 40 anni, di Santa Maria Capua Vetere, e il carabiniere scelto Gerardo Rotondi, 30 anni, di Recale, immolarono la loro vita, mentre erano in servizio, per proteggere un furgone postale portavalori assalito da malviventi. Parteciperanno i figli e i familiari dei due carabinieri vittime del dovere. In particolare, saranno presenti i figli di Francesco Papale: Gianfranco e Angelo, e le figlie di Gerardo Rotondi, Anna Margherita e Gerardina, e altri parenti dei due militari caduti.

Presenzieranno in forma ufficiale e istituzionali autorità militari dell’Arma dei Carabinieri e autorità civili. Interverrà il sindaco di Casaluce, Francesco Luongo, la comandante della Polizia Locale, Luisa Rubicondo, il comandante del Gruppo dei Carabinieri di Aversa, il comandante della Compagnia Carabinieri di Aversa e il comandante della Stazione Carabinieri di Teverola – Casaluce, maresciallo Amedeo Scialdone, e altri rappresentanti dell’Arma. – continua sotto –

I due carabinieri, in servizio di scorta a un portavalori postale, il 9 settembre 1981, mentre tentavano di difendere il carico di denaro che proteggevano, furono trucidati da un gruppo di fuoco che spararono con mitra contro i militari con tiro a fuoco incrociato e si diedero alla fuga non riuscendo a sottrarre il denaro custodito nel mezzo postale. Una vera e propria azione di matrice camorristica quella accaduta alle Poste di Casaluce quel giorno.

Quando l’azione di fuoco terminò, l’appuntato Francesco Papale venne trovato esanime nell’auto mentre il carabiniere scelto Gerardo Rotondi, posizionato al lato guida, morì poco dopo all’ospedale di Aversa. L’appuntato Papale, in servizio al comando di Catanzaro, da anni era arrivato alla stazione di Aversa solo da pochi giorni. Lasciò la moglie e tre figli piccoli. Il carabiniere Rotondi, in servizio ad Aversa da tempo, lasciò la moglie, una figlia piccola Anna Margherita e un’altra bimba che stava per nascere, chiamata poi Gerardina. I rapinatori furono tutti arrestati ed ebbero ergastolo a vita con isolamento diurno, pena confermata fino alla Cassazione.

Ancora oggi, dopo 41 anni, è vivo il ricordo del martirio dei due militari. A Casaluce, nella piazza Matteotti, è stato da tempo eretto un monumento in memoria dei due carabinieri caduti in servizio che reca la scritta: “Alla fiamma dell’Arma, attinsero forza e fede per essere fiamma di unità e giustizia”. La cerimonia è stata promossa e voluta dal generale di corpo d’armata Domenico Cagnazzo, ispettore regionale per la Campania dell’Associazione Nazionale Carabinieri, e dall’avvocato Raffaele Crisileo, vice presidente Aglaia per la Sacralità della Vita. Ai due carabinieri venne concessa la medaglia d’argento al valor civile alla memoria dall’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini per premiare il loro eccezionale coraggio e segnalarli come militari degni di pubblico onore.

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