Casaluce, accoltella il fratello dopo un post sui social. Insulti omofobi: “Sei la vergogna della famiglia”

di Redazione

Un post sui social scatena una lite tra due fratelli, uno dei quali subisce una coltellata. E’ accaduto a Casaluce (Caserta). Vittima un infermiere in servizio all’ospedale “Moscati” di Aversa, da tempo dichiaratamente omosessuale, che accudisce la madre affetta da Alzheimer. – continua sotto – 

Martedì mattina, sul proprio profilo Facebook, l’infermiere aveva pubblicato un post in cui manifestava il proprio dispiacere per il fatto che sia costretto, in solitudine e sofferenza, ad assistere la madre, nonostante il suo lavoro fatto di turni massacranti, soprattutto da quando è scoppiata la pandemia. E, a tal proposito, aveva puntato il dito, in particolare, contro uno dei suoi fratelli, accusandolo di non interessarsi della madre nonostante gli fosse stato vicino in un momento di bisogno.

Uno “sfogo”, apparso tra l’altro in un post pubblico, quindi visibile da chiunque, che ha mandato su tutte le furie il fratello che, in tarda serata, si è recato a casa dell’infermiere, prima riempendolo di insulti, anche omofobi (“Sei la vergona della nostra famiglia”), per poi minacciarlo di morte. Nonostante l’intervento di un altro fratello, che era in casa e aveva cercato di calmarlo, si è scagliato contro l’infermiere con un coltello, ferendolo all’avambraccio destra e restando ferito lievemente anche lui nella colluttazione avvenuta. Ricoverato al Pronto soccorso, all’infermiere sono stati applicati quindici punti di sutura e prescritti sette giorni di prognosi. “Ho deciso anche di mettermi in aspettativa – ha commentato sui social, riferendosi sempre al fratello che l’ha aggredito – per accudire nostra mamma ma nemmeno su questo è stato riconoscente. La violenza che ho ricevuto da parte di questo mio fratello è inaudita. Ed anche gli insulti sulla mia sessualità mi hanno ferito molto”.

Intanto, l’infermiere ha presentato denuncia tramite i suoi avvocati: “Credo nella giustizia italiana, e per adesso – scrive – so con certezza che avrò giustizia in tribunale, ma un giorno avrò giustizia da Dio Padre Onnipotente che vede e provvede”.

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