Confiscati beni per 50 milioni al “re del vino” nel Ravennate

di Redazione

Confisca da 50 milioni di euro, eseguita dalla Direzione investigativa antimafia, su disposizione del tribunale di Bologna, ad un imprenditore ravennate operante nel settore vitivinicolo. – continua sotto –

L’uomo, Vincenzo Secondo Melandri, 52 anni, di Russi (Ravenna), era rimasto coinvolto nel 2012 nell’operazione “Baccus”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, insieme ad alcuni soggetti legati alla criminalità organizzata cerignolana, subendo la condanna dalla Corte di Appello del capoluogo pugliese a 4 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ed a reati fiscali. Inoltre, più di recente è stato condannato in primo grado a 9 anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere, riciclaggio e autoriciclaggio a conclusione delle indagini eseguite dalla Dia di Bologna, coordinate dalla Procura di Ravenna e sfociate nell’operazione “Malavigna”.

Il provvedimento, emesso su proposta del procuratore della Repubblica di Ravenna, Alessandro Mancini, e del sostituto procuratore Lucrezia Ciriello, fa seguito al sequestro già operato dalla Dia nel 2020 in base al quale il Tribunale di Bologna, presieduto dal dottor Francesco Caruso, aveva ritenuto sussistente, tra l’altro, la sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella disponibilità del proposto e del suo nucleo familiare.

La misura ablativa interessa partecipazioni societarie e 9 compendi aziendali attivi nel settore vitivinicolo siti nella provincia di Ravenna, 74 beni immobili ubicati tra le provincie di Ravenna, Forlì e Brescia, 6 automezzi d’epoca e 3 rapporti bancari e assicurativi recanti disponibilità finanziarie di cui un conto corrente acceso presso un istituto bancario di San Marino; quest’ultimo sarà oggetto di confisca a cura delle competenti autorità sammarinesi d’intesa con l’autorità giudiziaria bolognese così come previsto dalla Convenzione di “amicizia e buon vicinato” del 1939. IN ALTO IL VIDEO

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