Aversa, cartelle canoni idrici: scattano decine di ricorsi al tribunale

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Sessanta ricorsi ai magistrati del locale Tribunale di Napoli Nord in pochi giorni. Sessanta ricorsi per impugnare le cartelle contenenti le intimazioni di pagamento dei canoni idrici di annualità arretrate notificate agli aversani nei giorni scorsi dalla Sogert, la società di riscossione scelta dal Comune di Aversa a seguito di una gara lo scorso anno. Procedimenti proposti soprattutto da condomini, alcuni con centinaia di famiglie e per importi elevati. Una somma, quella impugnata dai contribuenti aversani, che si aggira intorno al milione di euro, come evidenziato dall’assessore con delega al Contenzioso, Francesco Sagliocco. – continua sotto – 

Due le motivazioni principali per le quali i ricorrenti chiedono l’annullamento delle cartelle: la prescrizione del credito richiesto o il malfunzionamento dei contatori. Questa dei ricorsi per impugnare le richieste di pagamento dei canoni idrici arretrati non è una novità; anzi, rappresentano una piaga che risale ad un passato anche non recente. Un debito che ammonta a diversi milioni di euro che ha rischiato e rischia ancora oggi di far cadere Aversa nel baratro del dissesto. Quando nell’estate del 2020 furono spedite le prime ingiunzioni direttamente dagli uffici comunali iniziarono a registrarsi i primi ricorsi con tanto di richiesta di sospensione dell’efficacia delle ingiunzioni. I magistrati dell’ufficio giudiziario aversano hanno, nella fase dell’esame della fase cautelare, dato ragione alternativamente ai contribuenti o all’amministrazione comunale, sospendendo o meno l’efficacia delle richieste. Rimane ora la decisione nel merito. Succederà, quasi certamente, la stessa cosa anche questa volta che a notificare le richieste di pagamento è stato il soggetto scelto dal Comune di Aversa per la riscossione delle proprie entrate.

Una situazione paradossale, questa dei canoni idrici aversani, che, come tante altre (vedi il mercato ortofrutticolo di viale Europa o la vicenda delle gare delle strisce blu o dell’igiene urbana), si radicano nel tempo, ma stanno scoppiando tutte in mano al malcapitato sindaco attuale Alfonso Golia. Punto nodale dell’intera vicenda le utenze o, meglio le loro attribuzioni. I contatori dei consumi idrici, infatti, sono intestati non al singolo nucleo familiare o ufficio, ma all’intero condominio che, in alcuni casi, ammontano a centinaia di famiglie, per cui diventa anche difficile effettuare azioni di recupero. Spesso sono gli stessi amministratori di condominio che giocano su questa circostanza.

Quello che è certo è che negli anni, anche perché non richiesti, i canoni idrici non sono stati corrisposti facendo sì che si materializzasse un “debito monstre” che le casse comunali non possono più sopportare. Inutili anche le riunioni che le diverse amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, da quella presieduta dall’allora sindaco Giuseppe Sagliocco a quell’attuale, passando per quelle di Enrico de Cristofaro, hanno tenuto con gli amministratori di condomini nel tentativo, fallito, di cercare una soluzione al problema.

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