Aversa, riapertura a metà del mercato ortofrutticolo: Tar dà ragione al Comune

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Il Tar Campania dà ragione al Comune di Aversa, almeno in sede cautelare, contro gli operatori del mercato ortofrutticolo di viale Europa che erano stati esclusi dal rientro. La settima sezione del tribunale partenopeo, presieduta da Michelangelo Maria Liguori, ha, infatti, rigettato il ricorso di alcuni operatori che avevano chiesto la sospensione di tutti gli atti prodotti dall’amministrazione comunale relativamente alla riapertura dell’importante struttura economica. A promuovere l’azione giudiziaria gli imprenditori facenti capo a: Commissionaria Ortofrutticoli Palmieri S.r.l., Margherita Domenico di Margherita Domenico & C. s.n.c., D’Aniello Vincenzo & Figlio s.n.c., L’Ortofrutticola di Tirozzi Tommaso & C. s.a.s., e Carmela Fiorillo. – continua sotto – 

Gli operatori in questione avevano chiesto l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della oramai famigerata deliberazione del Consiglio comunale del Comune di Aversa del 24 maggio scorso con la quale fu disposta la riapertura del mercato ortofrutticolo soltanto per 25 dei 52 operatori che precedentemente al 10 ottobre 2019, data di chiusura del mercato da parte degli ispettori dell’Asl e dei carabinieri di Noe e Nas. La delibera in questione escludeva le imprese dei ricorrenti e incaricava il comandante della Polizia municipale, Stefano Guarino, dirigente del settore, di verificare preliminarmente quali fossero i soggetti aventi diritto ad occupare gli spazi rinnovati. In particolare, si chiedeva a Guarino di avviare un’attività di ricognizione valutando quali fossero gli operatori in regola col pagamento dei canoni. Come si sa, poi, il mercato ha riaperto i battenti il 24 giugno scorso con la presenza di otto operatori e la riapertura dei due bar interni alla struttura. – continua sotto – 

Nel ricorso, che sarà comunque discusso nel merito a settembre prossimo, i ricorrenti avevano chiesto anche la condanna dell’amministrazione comunale al risarcimento di tutti i danni ingiustamente arrecati “in ragione del danno emergente, del pregiudizio commisurato al mancato incasso, al danno all’immagine, all’avviamento, all’alterazione del corretto confronto concorrenziale”. Al momento, però, in sede cautelare, i magistrati del Tar Campania hanno deciso che dal comportamento dell’amministrazione “non emergono i profili di estrema gravità e urgenza (tenuto conto che l’avversata delibera del Consiglio Comunale dà disposizioni preliminari e dal contenuto sostanzialmente istruttorio, senza che vi sia – allo stato – alcuna disposizione esclusiva dei ricorrenti, né altra disposizione avente per essi una immediata ed effettiva lesività), necessari a giustificare l’adozione di provvedimenti cautelari monocratici prima della trattazione in sede collegiale, per l’udienza camerale del 15 settembre 2021”. – continua sotto – 

Con queste motivazioni viene respinta la richiesta di provvedimenti cautelari con il rinvio della decisione finale all’udienza di merito che si terrà tra due mesi, quando i fatti potrebbero essere completamente mutati. È da tempo, oramai, che gli operatori non in regola, in buona parte, stanno cercando di mettersi in regola con gli arretrati pagando o chiedendo la rateazione. A questo punto potrebbe porsi il problema opposto, ossia dove sistemare quegli operatori che risulteranno in esubero rispetto ai 25 che dovrebbero trovare posto. Il mistero principale resta, comunque, quello della ristrutturazione parziale del mercato senza un motivo particolare o, almeno, senza che nessuno abbia spiegato perché si è assunta una decisione che agli occhi dei più appare se non assurda, quanto meno, appunto, misteriosa.

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