Morra visita aziende agricole a Giugliano e Parete vittime di attentati

di Redazione

Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, insieme al deputato aversano Nicola Grimaldi, oggi ha fatto tappa in Campania, fra Giugliano e Parete, a cavallo fra le province di Napoli e Caserta, per dare sostegno ad imprenditori agricoli che subiscono attentati dalla criminalità comune dietro cui, però, secondo il senatore del Movimento 5 Stelle, “potrebbe celarsi quella organizzata”. – continua sotto – 

Sono realtà come Egiziaca e Coop Sole, quest’ultima che conta 200 soci/aziende, che subiscono attentati dal 2018. “Sono ragazzi e giovani imprenditori – commenta Morra – che, nonostante le denunce presentate, continuano a subire sistematicamente furti di mezzi, devastazione ai sistemi d’irrigazione e altri danni che inducono queste aziende a non investire ulteriori risorse bloccandone di fatto l’evoluzione”. Aziende simili in altre regioni possono investire, innovare e crescere senza timore, mentre in quei luoghi, come sottolinea Morra, “si fa fatica a rimanere in piedi poiché quotidianamente si deve mettere mano al portafogli per ripristinare i danni subiti”. “È chiaro per tutti a Giugliano – sottolinea il presidente della Commissione Antimafia – che vi sia un collegamento fra la malavita organizzata e la microcriminalità, ovvero fra il committente e l’esecutore materiale degli attentati”. – continua sotto – 

Successivamente, Morra si è recato dal Prefetto di Napoli, Valentini, per rappresentare il disagio deli imprenditori, oltre al degrado che caratterizza un campo rom poco distante dalle aziende, divenuto una discarica a cielo aperto. “Il Prefetto ha dimostrato grande sensibilità al tema, offerto piena disponibilità nell’ottica della reciproca collaborazione istituzionale, dimostrandosi persona concreta con cui si è aperto un dialogo costruttivo nella direzione del sostegno a questi imprenditori ed a chi soffre”, ha detto il senatore pentastellato. – continua sotto – 

Morra ha anche fatto visita alla piccola Aurora “che lotta contro un male enorme con tutte le sue forze, ma è fragile e quindi costretta in casa dai fumi di chi incendia l’immondizia ed ora anche dal Covid-19, con un padre, caregiver, che ancora, tristemente, non ha ricevuto il vaccino”.

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