Sant’Arpino, canoni idrici: in arrivo oltre 600 avvisi di ingiunzione

di Livia Fattore

Sant’Arpino (Caserta) – In arrivo oltre 600 avvisi di ingiunzione Sogert per canoni idrici relativi ai consumi di acqua non pagati dal 2013 ad oggi. Tempi duri per i contribuenti morosi nei cui confronti l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe dell’Aversana promette pignoramenti in caso di persistente morosità. «Sono in arrivo nelle case di seicento contribuenti morosi – avvertono dal Palazzo Ducale – gli avvisi di ingiunzione della Sogert per consumi di acqua non pagati negli anni 2013 e 2014 si tratta di oltre 460 mila euro mancanti dalle casse comunali Chi non paga sarà poi pignorato dalla società di riscossione».

Una decisione dettata non solo dal bisogno di liquidità per le casse comunali ma anche per non incorrere nella scure della Corte dei Conti. «Gli amministratori attuali di Sant’Arpino – ha dichiarato il sindaco del comune atellano – sono impegnati in un grande sforzo di risanamento della finanza comunale che passa attraverso i tagli di spesa già fatti ed il recupero dell’evasione tributaria in corso». Per cui, dopo l’azione di recupero di Imu e Tassa Rifiuti, ora la Sogert è stata incaricata di recuperare i consumi di acqua non pagati negli anni 2013 e 2014 da oltre 600 cittadini morosi. Cittadini che, comunque, in questi anni si erano visti recapitare gli avvisi di accertamento senza, però, decidersi a pagare.

«Il Comune – continua Dell’Aversana – non può dare servizi se ha le casse vuote». E spiega: «Il cosiddetto avviso di ingiunzione fiscale, in quanto espressione del potere di accertamento e di autotutela della Pubblica Amministrazione, cumula in sé le caratteristiche del titolo esecutivo e del precetto e legittima, in caso di mancato pagamento, la riscossione coattiva mediante pignoramento dei beni del debitore, conti correnti e stipendi compresi». Il sindaco ricorda anche che, dopo essersi decurtato lo stipendio (già dimezzato) del 10% insieme alla giunta, hanno aggiunto un ulteriore 25%, mentre nessun consigliere comunale di maggioranza o di opposizione ha mai ricevuto un solo euro dal 2016 ad oggi per lo svolgimento dei consigli comunali e delle commissioni consiliari.

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