Beirut: oltre 100 morti e 4mila feriti. Le autorità: “Aria tossica, chi può lasci la città”

di Redazione

Il ministro della salute libanese Hamad Hasan consiglia a chiunque possa di andare via da Beirut, devastata ieri da due potenti esplosioni che hanno causato oltre 100 morti e 4.000 feriti. Hasan – citato dai media locali – afferma infatti che materiali pericolosi sprigionatisi nell’aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali.

Dirigenti militari Usa pensano che l’esplosione a Beirut sia stata un attacco, una bomba di qualche tipo: lo ha detto il presidente americano Donald Trump. “Ho incontrato i nostri generali e sembra che non sia un incidente industriale. Sembra, secondo loro, che sia un attentato, una bomba di qualche tipo”, ha spiegato Trump aggiungendo che gli Usa aiuteranno il Libano. Il martoriato Libano torna a vivere i peggiori incubi della guerra civile e delle crisi sanguinose che hanno segnato i 30 anni passati dalla fine di quel conflitto. Un’esplosione di potenza inimmaginabile – secondo alcuni testimoni udita fino a Cipro, a distanza di 200 chilometri – ha portato la devastazione e seminato il panico in tutta Beirut e nei sobborghi.

Almeno 73 morti e 3.700 i feriti, secondo un bilancio ancora provvisorio della deflagrazione, avvenuta nel tardo pomeriggio nel porto e sulle cui cause regna l’incertezza. Il numero delle vittime potrebbe comunque aumentare, a giudicare anche dalle immagini diffuse dai social media e dalle televisioni che mostrano persone rimaste intrappolate sotto le macerie di edifici crollati. Un testimone che vive sulle colline a est della capitale, alcuni chilometri dal porto, ha detto  che lo spostamento d’aria è stato talmente potente da far saltare tutte le placche delle prese di corrente nella sua abitazione.

A provocare le esplosioni che oggi hanno devastato Beirut è stato un incendio in un deposito nel porto di Beirut dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave. Lo ha detto il presidente Michel Aoun, citato dalla Bbc online, dopo una riunione d’emergenza del Supremo consiglio della Difesa nel palazzo presidenziale di Baabda. E’ “inaccettabile”, ha scritto Aoun in un tweet, che 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio fossero tenute immagazzinate in condizioni non sicure. Un’inchiesta è in corso per appurare cosa abbia provocato l’esplosione.

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