Mondragone, Ambc: “Ai cittadini meno soldi dallo Stato e meno servizi”

di Redazione

Mondragone (Caserta) – Il 4 novembre scorso il programma televisivo Report su Rai 3 si è occupato di federalismo municipale e delle incredibili disparità tra un comune e l’altro e, soprattutto, tra i comuni del nord e quelli del sud d’Italia (guarda il servizio). “L’inchiesta televisiva – commentano dall’Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune – non ha potuto toccare ovviamente tutti gli oltre 8mila comuni italiani. Vale perciò la pena capire come stiamo messi a Mondragone e nei comuni limitrofi”.

“Partiamo da alcune precisazioni. – spiega il portavoce Dario Caprio – I fabbisogni standard sono indicatori che stimano il fabbisogno finanziario necessario ai comuni per svolgere le proprie funzioni fondamentali, come trasporto pubblico, servizi sociali, asili nido, polizia locale eccetera. A ognuno di questi servizi corrisponde ovviamente un fabbisogno, mentre il fabbisogno standard totale rappresenta la quota complessiva necessaria a finanziare la totalità dei servizi. I fabbisogni di un comune sono definiti in base alla spesa media per i servizi di comuni simili a quello considerato per caratteristiche demografiche, socio-economiche e morfologiche, come: il numero di abitanti, la quantità di servizi offerti, l’indice di disagio socio-economico e molte altre”.

“Sono le variabili – ha continuato Caprio – che influenzano il livello di spesa di un ente e che, di conseguenza, influenzano il calcolo dei fabbisogni standard. Sono 70 le variabili che influenzano il calcolo dei fabbisogni standard e la determinazione di questo indicatore è affidata a Sose, società partecipata dal Ministero dell’Economia e dalla Banca d’Italia.  Passando in rassegna i dati  si  scopre  che i comuni del centro-nord Italia hanno i maggiori livelli di fabbisogno standard. Al contrario, i comuni del sud risultano i più svantaggiati dal riconoscimento dei fabbisogni. Come abbiamo detto, i calcoli per definire il fabbisogno standard sono basati sulla spesa degli enti locali. Perciò i comuni che hanno spese nulle o limitate per i servizi si vedono riconosciuti fabbisogni bassi. Questo genera un paradosso. Territori che non spendono, per scarsità di risorse o perché del tutto privi di alcuni servizi, avrebbero più bisogno di altri di potenziare questo settore. Invece registrano fabbisogni standard inferiori, o addirittura nulli, rispetto a territori dove l’offerta di servizi è maggiore. Tale paradosso penalizza soprattutto i comuni del sud: offrono meno servizi per i quali spendono meno e, quindi, registrano fabbisogni inferiori. Al contrario, i territori del centro-nord, che hanno un’offerta di servizi ampia e diffusa sul territorio, hanno livelli di spesa più alti e, quindi, maggiori fabbisogni standard”.

Fatte queste precisazioni, come sono messi, Mondragone e i comuni limitrofi rispetto ai fabbisogni standard? “Il fabbisogno standard per abitante nella nostra città – ha precisato Caprio – è di 542,06 euro, con un divario di -8,30%. Castelvolturno, invece, ha un +14,25%, come Sessa Aurunca, che ha un +0,42%, Carinola che ha un + 3,34% e Cellole che arriva ad avere addirittura un +34,41%. Un divario negativo, oltre a Mondragone, lo registra soltanto Falciano del Massico con -7,89%. Mondragone perde in buona sostanza ogni anno quasi 1 milione e mezzo di euro”.

“Ovviamente – ha poi affermato il portavoce dell’Ambc, Gianni Pagliaro (nella foto) – queste analisi non interessano, non fanno notizia. Eppure, su una “cosa così”, su un vero e proprio ‘furto’, sullo scippo di milioni che abbiamo subito bisognerebbe fare le barricate, la rivoluzione. L’Ambc ci ritornerà su per evidenziare altri paradossi ed anomalie. Per ora basta dire, in via generale, che i criteri utilizzati per la determinazione dei costi standard sono assolutamente cervellotici e penalizzanti e, a livello locale, che, come andiamo sostenendo da tempo, la mala gestione e la progressiva riduzione della spesa per servizi ha doppiamente penalizzato i cittadini mondragonesi: abbiamo servizi scarsi (alcuni sono addirittura inesistenti) e riceviamo meno soldi dallo Stato. E’ il caso di dire: ‘cornuti e mazziati!’. E adesso una ‘buona notizia’: c’è ancora qualcuno che crede nel Comune di Mondragone al punto da destinargli (e ciò è cosa buona e giusta, nonostante tutto) il proprio 5×1000 (clicca qui)”.

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