Aversa, Parco Balsamo ancora in preda ad incuria e vandali

di Antonio Arduino

Aversa – Il Parco Balsamo continua ad essere oggetto di abbandono e vandalismo da parte di ignoti malgrado gli impegni assunti con gli elettori dalla nuova amministrazione formata da candidati che, in campagna elettorale, si sono dichiarati decisi a dare una svolta alla città.

Sicuramente è ancora poco il tempo trascorso dall’inizio della nuova sindacatura per valutarne l’impegno con cui viene amministrata Aversa, ma lo stato di abbandono del parco pubblico dedicato al grande compositore e sassofonista aversano, certamente noto ai candidati al ruolo di primo cittadino e di consigliere, doveva essere, lo speravamo, uno dei punti di partenza per il cambiamento. Invece, il parco versa ancora in una condizione di degrado e abbandono tale da suggerirne la chiusura per evitare rischi, quanto meno ai bambini che vorrebbero frequentarlo anche senza il controllo dei genitori.

Non ci riferiamo all’erba spontanea, cresciuta in maniera abbondante, perché è ormai nota la carenza cronica del personale dell’ufficio verde, cosicché sarebbe impossibile avere un parco con un bel prato all’inglese, ma ai locali che potrebbero essere utilizzati dal pubblico, come quello che un tempo ospitava un’associazione di anziani, ed ai servizi cosiddetti “igienici”. L’ex locale usato dagli “evergreen” è stato letteralmente distrutto, con la porta d’ingresso divelta, malgrado fosse stata sostituita più volte e l’ultima volta con una porta pseudo blindata. I servizi igienici, quelli accessibili, perché non chiusi a chiave, sono impraticabili. Molti dei cordoli divelti in vari punti. Le pareti esterne imbrattate con scritte multicolori.

Tutto questo per l’impossibilità di avere una sorveglianza dell’area che, stando a quanto segnalano i cartelli posti all’ingresso, però sarebbe videosorvegliata. Problemi, questi, che non esistevano quando la sorveglianza del parco era stata affidata ad un’associazione di guardie ambientali che operava gratuitamente, utilizzando, in cambio del lavoro svolto, uno dei locali come sede. Con la sorveglianza di quel nucleo, il parco era tenuto in maniera perfetta e l’oggi inutilizzabile campo di bocce era stato trasformato in laghetto con tanto di cigni. La collaborazione si concluse per ragioni politiche. Se quella associazione fosse ancora in attività perché non riproporre quel tipo di collaborazione con l’amministrazione?

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