Casagiove, coltivano marijuana in un terreno: arrestati due ventenni

di Redazione

Nella mattinata di lunedì 21 ottobre, la Polizia di Stato ha tratto in arresto, in flagranza del reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, Mario Casertano, 26 anni, e Di Maio Rocco, di 28, entrambi di Casagiove (Caserta).

L’attività investigativa, svolta sul territorio dalla Squadra mobile casertana, ha consentito di acquisire informazioni circa il fatto che a Casagiove, in località “Case sparse”, vi era una coltivazione illegale di marijuana allestita su un terreno, recintato e chiuso con un cancello e relativo lucchetto. Predisposti diversi servizi di osservazione sul posto, gli agenti, intorno alle 9, hanno individuato Casertano e Di Maio mentre erano intenti alla cura di 18 piante di marjuana, celate nella folta vegetazione presente sul terreno. I due giovani, che avevano nella loro disponibilità le chiavi del lucchetto posto a chiusura del cancello, alla vista dei poliziotti, cercavano di allontanarsi dal luogo ma venivano bloccati ed identificati.

Successivamente veniva effettuata una perquisizione domiciliare presso le abitazioni di entrambi gli arrestati che sortiva esito positivo: infatti, a casa di Di Maio venivano rinvenute, occultate sotto il materasso in camera da letto, 5 sacchetti di plastica sotto vuoto contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché un bilancino di precisione; allo stesso modo, a casa del Casertano, occultata nel ripostiglio e riposta in 4 barattoli di vetro, veniva rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente dello stesso tipo.

Le successive verifiche tecniche hanno permesso di accertare che tutta la sostanza rinvenuta era del tipo marijuana, per un peso lordo di 512 grammi, relativamente a quella contenuta nelle buste sotto vuoto, e 15,81 grammi netti, per la sostanza contenuta nei 4 barattoli in vetro. In merito alle 18 piante, dell’altezza media di 1,5 metri, rinvenute sul terreno, veniva stimato un peso lordo di oltre 20 chili di marijuana. I due venivano dichiarati in arresto e, come disposto dal pm di turno competente, associati ai loro rispettivi domicili, in attesa del giudizio di convalida.

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