Molfetta, “zozzi” riducono l’arenile a discarica: 3 denunce

di Redazione

Scaricavano i rifiuti e si allontanavano. Non sapevano – non potevano sapere – che in quell’area erano state disseminate delle telecamere. Apparecchiature che hanno permesso di identificare gli sporcaccioni. La Guardia Costiera, a conclusione di un’indagine, ha denunciato 3 persone ed elevato 5 sanzioni.

Il tratto di litorale del Comune di Molfetta, compreso tra cala San Giacomo, l’antico porto della città, appena oltre l’attuale bacino portuale, e Torre Calderina, noto un tempo per gli orti costieri e già oasi di protezione faunistica istituita dalla Regione, oggi viene purtroppo considerato da qualcuno come una vera e propria discarica a cielo aperto. Qualcuno, infatti, senza scrupoli crede evidentemente di potersi liberare indisturbato dei propri rifiuti, che siano urbani o prodotti da attività economiche. I rifiuti, infatti, giacciono abbandonati su tutto il territorio urbano in questione, sia sulle aree pubbliche e demaniali (strade, spiaggia e litorale molfettese), sia su molti terreni e aree di proprietà privata.

Si tratta di ingombranti e resti di mobilio, materiale di risulta di lavori edili, tra cui distese di pannelli in lana di vetro, scarti di vernici e solventi, rifiuti plastici in gran quantità, tra cui molte cassette di polistirolo, bottiglie di vetro accumulate, manufatti in eternit, parti di carrozzeria e paraurti di autovetture, pneumatici, televisori ed altre apparecchiature elettriche, sacchetti pieni di materiale indifferenziato, ma anche di carta, resti carbonizzati di abbruciamenti. Oltre a deturpare il paesaggio, meritevole di particolare protezione, ai sensi del decreto legislativo 42/2004, per il fatto che tutta l’area si trova entro i 300 metri dalla linea di battigia, i rifiuti abbandonati rappresentano nello stesso tempo anche un serio e concreto pericolo per l’ambiente marino e costiero, essendo in prossimità, se non addirittura a diretto contatto con il mare, la cui tutela è tra i principali compiti istituzionali affidati alla Guardia Costiera.

Dopo aver scoperto il sito nel corso di alcuni approfonditi sopralluoghi sul campo, i militari del Nucleo Operativo Polizia Ambientale della Direzione Marittima della Puglia, sezione Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Molfetta, agli ordini del capitano di fregata Michele Burlando, hanno svolto serrati controlli che si sono protratti da febbraio a maggio di quest’anno, mediante appostamenti e l’utilizzo di foto-trappole.

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