Giovane straniero incendia sede Polizia Municipale nel Modenese: 2 morti

di Redazione

Incendiata, nella notte tra lunedì e martedì, la sede della polizia municipale di Mirandola, in provincia di Modena. Le fiamme si sono rapidamente sviluppate ed il fumo è salito verso gli appartamenti sovrastanti. Due persone sono morte, mentre almeno altre 4 sarebbero rimaste ferite in modo grave e sedici intossicate. I carabinieri hanno arrestato il responsabile del gesto, uno straniero di giovanissima età, originario del Marocco.

Stando a quanto emerso, l’incendio sarebbe stato appiccato intorno alle 2 e avrebbe provocato un’esplosione che ha coinvolto un appartamento adiacente alla sede dei vigili, al primo piano, dove sono morte le due persone. Si tratta di un’anziana di 84 anni e della sua badante 74enne. Entrambe residenti in un appartamento vicino alla sede della Municipale, sarebbero state uccise nel sonno dal fumo. L’anziana era allettata. In condizioni critiche il marito, sempre per via del fumo inalato.

Il responsabile dell’incendio è stato tratto in arresto: avrebbe forzato l’ingresso della struttura e, dopo essersi impossessato di un giubbotto antiproiettile, di un telefono cellulare di servizio, di tre berretti di ordinanza e di qualche suppellettile, ha incendiato alcuni arredi. Fuggito, è stato individuato e bloccato dai militari a circa cento metri dal luogo dell’incendio. Non è chiara la motivazione alla base del gesto, ma non si esclude la pista di una vendetta per un provvedimento della stessa Municipale nei suoi confronti. Il ragazzo, che annovera numerosi precedenti e che, da ultimo, è stato colpito da ordine di espulsione, è stato arrestato con le accuse di furto aggravato, danneggiamento a seguito di incendio e morte come conseguenza di altro delitto.

“In Italia si arriva se si ha il permesso di arrivare. La cronaca di stanotte dice che un immigrato marocchino ha dato fuoco a un ufficio della polizia locale in provincia di Modena e ha ucciso due persone, una di settanta e una di novant’anni. Questo immigrato tornerà a casa sua a calci nel sedere, sul primo aereo”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commenta l’episodio.

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