Parete, occupazione aree pubbliche: duro scontro tra il sindaco Pellegrino e il Pd

di Redazione

Parete – Occupazione aree pubbliche: fuoco incrociato tra l’opposizione del Pd e il sindaco Gino Pellegrino che ha accusato “qualche consigliere di opposizione che in passato ha fatto il bello e il cattivo tempo e che è espressione della peggiore ‘cultura criminale’ che, per molti anni, ha dominato sul nostro territorio”.

Le accuse del primo cittadino, più specificatamente, riguardano la gestione delle aree pubbliche durante la passata amministrazione di centrosinistra dell’allora sindaco Raffaele Vitale. “Alcuni che oggi sputano veleno – denuncia Pellegrino – durante la loro gestione avevano privatizzato migliaia di metri quadrati di aree pubbliche e, in questi mesi, hanno tentato di conservare tale possesso, ma non ci riusciranno. Abbiamo notificato gli atti e avviato la procedura per lo sgombero delle aree. Da qui bisogna partire. Purtroppo, la politica del passato aveva compromesso il nostro territorio. Ci crediamo vivamente, porteremo nuovi servizi, restituiremo le aree ai cittadini e miglioreremo la qualità della vita della nostra città”.

Risponde a tono il capogruppo consiliare del Pd, Giuseppe D’Alterio: “Le affermazioni del sindaco sono gravissime e chiediamo che vengano fatti i dovuti accertamenti su tutti i consiglieri comunali, fino al sesto grado familiare. Io e tutti i rappresentanti del Pd non abbiamo mai frequentato ambienti malavitosi e le nostre storie familiari ed esistenziali lo confermano ampiamente”. D’Alterio sottolinea: “Siamo disponibili, in ogni sede, pure giudiziaria, a smentire le accuse del sindaco che non hanno nessun fondamento”.

di Franco Terracciano

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