Traffico di gasolio agricolo: arresti e sequestri tra Puglia, Campania, Basilicata e Calabria

di Redazione

I finanzieri del Gruppo di Taranto hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip Benedetto Ruberto, nei confronti di sette persone, sei delle quali residenti nella provincia di Taranto ed una nella provincia di Avellino. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla sottrazione di prodotti petroliferi all’accertamento ed al pagamento dell’accisa, truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Il provvedimento rappresenta l’epilogo di indagini, dirette dal sostituto procuratore Lanfranco Marazia, e co-delegate alla Guardia di finanza e all’Ufficio delle Dogane di Taranto, che hanno consentito di individuare l’esistenza e l’operatività di una consolidata organizzazione criminale operante nel territorio jonico che acquisiva la disponibilità di ingenti quantitativi di gasolio agricolo, proveniente da vari depositi situati anche fuori dal territorio regionale (prevalentemente in Campania e nel Lazio), utilizzando falsa documentazione dalla quale risultava che il prodotto era destinato a soggetti legittimati a riceverlo.

In realtà, il prodotto, complessivamente quantificato in 81 milioni e 500mila litri, finiva sul “mercato nero” alimentato dalla incessante domanda di gasolio che i vertici dell’associazione ricevevano da un consistente bacino di clienti. Uno degli autoarticolati utilizzati per il traffico illecito, già sequestrato nel mese di dicembre 2015 e sottoposto a vincolo cautelare presso la caserma “Lorenzo Greco” delle Fiamme gialle di Taranto, è risultato indicato in epoca successiva nei documenti di accompagnamento; ciò ad evidente riprova di come il sodalizio falsificasse i documenti e le annotazioni riportate sui registri di carico e scarico dei carburanti al fine di impedirne la tracciabilità.

L’attività investigativa, durata due anni, è consistita in pedinamenti, osservazioni, accertamenti bancari, analisi documentali che hanno permesso di intercettare 5 distinti illeciti trasporti di prodotto energetico con accisa agevolata e sequestrare 5 motrici con rimorchio che trasportavano 79 mila litri di gasolio agricolo. Nell’illecita attività risultano coinvolte 6 imprese operanti nel settore del commercio di prodotti petroliferi, due delle quali con sede a Palagiano (Taranto), 20 imprese di autotrasporti, con sedi in Puglia, Campania, Basilicata e Calabria, nonché altre 82 persone, tra intermediari di autotrasportatori. Nei confronti di quest’ultimi sono stati ipotizzati i reati di truffa e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

Eseguito, inoltre, un decreto di sequestro preventivo di beni e prodotti finanziari nella disponibilità delle persone arrestate e di 58 denunciati, fino alla concorrenza dell’importo complessivo di 53 milioni e 260mila euro, di cui: 39 milioni e 151mila euro relativi all’importo delle accise evase; 14 milioni e 109mila euro relativi all’indebito risparmio dell’Iva. Tra i beni figurano: 6 depositi commerciali di oli minerali siti a Palagiano, Scanzano Jonico (Matera), Ailano (Caserta), Somma Vesuviana (Napoli), Torre Annunziata (Napoli) e Fiumicino (Roma); 25 motrici e 16 rimorchi impiegati per gli illeciti trasporti di prodotti petroliferi.

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