Si “vantò” di un duplice omicidio: nuove accuse per il boss Giuseppe Setola

di Redazione

E’ ritenuto l’autore di decine di omicidi di camorra e principale artefice della stagione del terrore che nel 2008 costò 18 morti nel Casertano, tra cui la nota strage di Castel Volturno in cui morirono sei ghanesi. Ora Giuseppe Setola, 45 anni, ex capo dell’ala stragista dei Casalesi, arrestato nel gennaio 2009, è stato rinviato a giudizio dal gup di Napoli, Egle Pilla, per un altro duplice omicidio, quello di Antonio Pompa e Nicola Baldascino, uccisi il 31 ottobre 1997.

Un delitto maturato nell’ambito della faida interna al clan dei casalesi tra le fazioni Bidognetti e Schiavone. Le due vittime erano molto vicine a Nicola Schiavone, figlio del boss Francesco detto “Sandokan”. L’altra imputata, la collaboratrice di giustizia Anna Carrino, assistita dall’avvocato Civita Di Russo, ex compagna del boss Francesco Bidognetti, che secondo la Direzione distrettuale antimafia di Napoli avrebbe fatto da tramite il capoclan e il killer Setola, ha invece chiesto il patteggiamento, su cui il gip si pronuncerà il 19 novembre prossimo.

Setola, difeso dall’avvocato Paolo Di Furia, invece, sempre a novembre, comparirà davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il coinvolgimento del boss di Casal di Principe è emerso da un’intercettazione allegata ad un altro processo contro i casalesi, in cui il killer si vantava con un suo fedelissimo, Alessandro Cirillo, detto “‘o Sergente”, di aver preso parte all’organizzazione del duplice omicidio.

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