Aversa, Di Palma: “La sfiducia a De Angelis non rientra tra le competenze del Consiglio”

di Antonio Arduino

Aversa – La minaccia dei consiglieri di opposizione del Pd e di “Noi Aversani” di rivolgersi al Prefetto per contestare la mancata possibilità di presentare in Assise un atto d’indirizzo finalizzato ad ottenere del dimissioni dell’assessore all’Ambiente, Marica De Angelis, non scuote la maggioranza che con Francesco Di Palma, capogruppo consiliare di Forza Aversa, chiarisce in dettaglio il perché dell’impossibilità di accettare ed inserire nell’ordine del giorno l’atto dei consiglieri della minoranza da parte del presidente dell’Assise Augusto Bisceglia.

“Come è noto – spiega Di Palma – l’articolo 47 del decreto legislativo 267/2000 stabilisce che gli assessori sono nominati dal sindaco fra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabili, eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere”. Come ribadito dalla prima sezione del Tar Veneto, con sentenza numero 858 del 21 luglio 2016, “la valutazione – continua Di Palma – degli interessi coinvolti nel procedimento di revoca di un assessore è rimessa in via esclusiva al titolare politico dell’amministrazione, cui competono in via autonoma la scelta e la responsabilità della compagine di cui avvalersi per l’amministrazione dell’ente nell’interesse della comunità locale; di conseguenza, attesa la natura ampiamente discrezionale di tale provvedimento, la relativa motivazione può basarsi sulle più ampie valutazioni di opportunità politico-amministrative rimesse in via esclusiva al vertice dell’ente, in quanto aventi ad oggetto un incarico fiduciario”.

“Inoltre, – prosegue il capogruppo di Forza Aversa – il regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale del Comune di Aversa non fa menzione della possibilità di indirizzare (e/o revocare) un componente dell’esecutivo alla rimessione delle deleghe conferite, in via fiduciaria, dal sindaco. Di tal che – sottolinea – la richiesta formulata dai consiglieri comunali Villano, Golia, Sagliocco, Palmiero, Caterino e Santulli non rientra tra le competenze all’uopo previste dal Tuel e dal menzionato regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale”. Se così non fosse accadrebbe che “con l’istituto dell’atto di indirizzo, – osserva Di Palma – si farebbe rientrare tra le competenze del Consiglio comunale, ogni argomentazione benché non di pertinenza del Civico consesso”.

Quanto alla presunta parzialità del presidente del Consiglio, è lo stesso Bisceglia a fare chiarezza. “A più riprese – dice – ho dimostrato di essere superpartes, già in altre occasioni hanno interpellato il Prefetto di Caserta, il quale mi ha dato ragione. Tutti i provvedimenti sono adottati con la massima trasparenza nell’esclusivo rispetto della legge e dei regolamenti e nel rispetto dell’istituzione del Consiglio comunale”. A dare sostegno alla decisione del presidente del Consiglio di non inserire all’ordine del giorno l’atto presentato dall’opposizione, Di Palma ricorda che “anche se il presidente Bisceglia avesse posto la richiesta dei consiglieri comunali di minoranza all’ordine del giorno e su questo punto maggioranza ed opposizione avessero votato a favore la deliberazione del Consiglio comunale non avrebbe prodotto alcun risultato giacché non può essere precettiva considerato che la materia è di esclusiva competenza del sindaco”.

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