Castel Volturno, picchiata, violentata e seviziata: in carcere il compagno

di Redazione

Castel Volturno – Gli agenti del commissariato di Sessa Aurunca ha proceduto al fermo del romeno Catalin Costantin Roman, 25 anni, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della compagna ed attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Il provvedimento cautelare recepisce l’esito di una tempestiva quanto rapida attività investigativa dir in seguito alla trasmissione da parte del Pronto soccorso dell’ospedale di Sessa Aurunca del referto medico relativo alle gravissime lesioni subite dalla donna, consistite nella frattura di diverse costole, in numerose contusioni al torace, al volto, al cuoio capelluto e al collo, in ecchimosi diffuse su ogni parte del corpo nonché un’ustione di primo grado sul fianco che l’uomo avrebbe procurato alla vittima riscaldando un forchettone sul fornello e marchiandola.

Dalle dichiarazioni rese dalla donna, escussa a sommarie informazioni mentre era ancora ricoverata in ospedale, è emerso un quadro di vessazioni fisiche e morali e di reiterati abusi sessuali, riscontrato da quanto riferito dalle persone informate sui fatti e dalle fotografie prodotte dalla persona offesa, iniziati nel dicembre 2017, con un’escalation di violenza e brutalità tra il 1 e il 3 settembre scorsi, a cui si è posto fine grazie all’intervento delle forze dell’ordine. E’ stato accertato che la donna quasi quotidianamente veniva maltrattata, picchiata selvaggiamente, offesa, umiliata, obbligata ad assumere droghe, costretta con violenza e minaccia a subire e a compiere atti sessuali.

La donna ha inoltre raccontato di essere stata vittima di tre giorni di violenza estrema da parte dell’indagato che, sentendosi rifiutato da lei, la chiudeva a chiave in casa, la picchiava, la offendeva, la metteva a corpo nudo sotto la doccia fredda, continuando a pestarla a mani nude e con un cucchiaio di acciaio, la teneva ferma per un braccio e, dopo aver riscaldato un forchettone sul fuoco, glielo imprimeva sul fianco, marchiandola a vita, per poi obbligarla a subire reiterati e violenti rapporti sessuali che la donna, ormai sfinita per le violenze fisiche subite senza soluzione di continuità, era costretta ad assecondare.

Il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, concordando con la richiesta di misura coercitiva avanzata dalla Procura, anche per quanto riguarda la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto per l’indagato la custodia cautelare in carcere.

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