Roghi tossici nel Nord Italia, Salvestrini (Polieco): “C’è un vuoto nei controlli”

di Redazione

Prima un capannone dismesso nel Pavese, poi una piattaforma in provincia di Savona. Due incendi di rifiuti, per la maggior parte plastici, aprono il 2018 segnando una drammatica continuità con la scia dei roghi degli ultimi tre anni.

Il consorzio Polieco ha da tempo lanciato l’allarme dei rifiuti che vanno a fuoco e che sfuggono al circuito legale dello smaltimento e del riciclo, tracciando l’immagine di un sistema di gestione scevro da controlli e azioni preventive tese ad evitare danni all’ambiente. Siti autorizzati per la selezione e il trattamento dei rifiuti sottoposti a roghi frequenti, infiltrazione delle mafie nel business dei rifiuti, imprenditori già finiti in inchieste giudiziarie sul traffico illecito di materiali da smaltire sono gli elementi di uno scenario estremamente preoccupante.

“Nonostante un aumento della consapevolezza da parte dei cittadini che sono sempre più sentinelle dei territori – afferma la direttrice del Polieco, Claudia Salvestrini (nella foto) – resta un vuoto nei controlli delle autorità preposte e, quando arrivano gli incendi e l’intervento della magistratura, è già troppo tardi. Sembra davvero che la situazione stia sfuggendo di mano”.

Al fine di attuare la propria mission, il Polieco continuerà a tenere alta l’attenzione su un tema che è stato non solo fra i contenuti cardine dell’ultima edizione del Forum internazionale sull’economia dei rifiuti, ma anche oggetto di segnalazioni e comunicazioni alla Commissione bicamerale d’inchiesta sulle attività connesse al ciclo illegale dei rifiuti, alle forze dell’ordine e alla Direzione nazionale antimafia.

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