Raccolta rifiuti, licenziati 12 operatori a Gricignano, Mondragone e Castel Volturno: Filas prepara mobilitazione

di Redazione

Sono pronti alla mobilitazione generale i lavoratori aderenti al sindacato “Filas – Federazione italiana lavoratori ambiente e servizi” dopo che la società Senesi, che si occupa del servizio di igiene urbana in diversi comuni del Casertano, ha licenziato 12 dipendenti dei cantieri di Gricignano, Mondragone e Castel Volturno.

Licenziamenti ingiustificati secondo la Filas: “Il nostro lavoro nei servizi di igiene ambientale – si legge in una nota – vive una delle pagine più buie dell’ultimo trentennio, tutti siamo minacciati da un’assurda e surreale vicenda che, purtroppo, ha coinvolto alcuni nostri colleghi nella provincia di Caserta, precisamente nelle commesse di Mondragone, Castelvolturno e Gricignano, dove 12 lavoratori sono stati licenziati illegittimamente, solo perché vi sarebbero presunti reati a loro carico. In questi giorni abbiamo avuto modo di leggere le carte a loro carico, per alcuni di loro vi sono sentenze di assoluzione, altri neanche hanno mai subito un processo o avuto un avviso di garanzia”.

La Filas poi sottolinea: “Viviamo in un paese nel quale per gli ex detenuti esistono leggi che ne impongono il reinserimento sociale anche con corsie dedicate di accesso al lavoro; i contratti di categoria contengono specifiche circa il mantenimento del posto di lavoro nei casi di guai con la giustizia; per tutti vi è la presunzione di innocenza sino alle determinazioni dei tre gradi di giudizio (evidentemente vale solo per politici ed imprenditori); esiste un solo motivo ostativo alla instaurazione  ed al mantenimento  di un rapporto di lavoro, la decadenza dei diritti civili e politici (nel pubblico impiego). Ebbene, i nostri 12 colleghi votano ed hanno votato anche quei sindaci che oggi non intervengono a loro sostegno”.

“Ciò che stanno subendo i nostri colleghi – incalzano dal sindacato – nel silenzio più assoluto anche di quella parte politica e delle Prefetture consapevoli che si tratta di una mera operazione per pulirsi l’anima, merita una nostra presa di posizione. E’ ora di dire basta alle continue mortificazioni che subiamo nel settore, troppi avventurieri che ci sfruttano, sfruttano il bisogno dei padri di famiglia di portare il pane a casa, molto spesso non siamo retribuiti. Pochi i casi in cui le aziende rispettano le norme di sicurezza”.

Per la Filas, quindi, è giunta l’ora di una mobilitazione generale: “Lo dobbiamo alle nostre famiglie, alle famiglie di questi colleghi – continua la nota – anche perché se passasse questo aberrante principio, almeno il 50% dei lavoratori del settore sarebbe a rischio, in pratica se uno di noi ha nella sua vita manifestato e protestato per i propri diritti subendo un procedimento per interruzione di pubblico servizio è a rischio licenziamento. Nei prossimi giorni organizzeremo una manifestazione davanti alla Prefettura di Caserta affinché sia fatta giustizia per questi lavoratori e sia riportata la legalità nel settore”.

Infine, un duro richiamo del sindaco alle istituzioni: “La camorra ed i suoi affiliati non sia alzano alle 4 del mattino per alzare la monnezza, scartare nelle buste per separare le frazioni dei rifiuti. La camorra ed i suoi affiliati non restano mesi e mesi senza stipendi. La vera camorra vive e prolifera anche grazie all’assenza delle Istituzioni che non tutelano i cittadini. La camorra occupa gli spazi che lo stato lascia vuoti”.

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