Aversa e “The Queen”, De Cristofaro: “I giudici hanno escluso Comune come parte lesa”

di Livia Fattore

Il Comune di Aversa deve essere escluso dal novero delle possibili parti civili nell’ambito del processo ‘The Queen’ che vede coinvolto anche il primo cittadino normanno Enrico De Cristofaro per presunti reati commessi quando ricopriva la carica di presidente dell’ordine degli architetti di Caserta. Ad annunziarlo, comunicandolo al consiglio comunale normanno riunito nella mattinata di ieri, lo stesso sindaco aversano (guarda il video) che ha preannunziato sull’argomento una conferenza stampa subito dopo Natale. “Questa decisione dei giudici napoletani – ha dichiarato de Cristofaro – dimostra come le scelte di questa maggioranza siano state oculate e ragionevoli, facendo anche risparmiare soldi alle casse del comune”.

I magistrati partenopei hanno evidenziato che, a loro modo di vedere, ad essere stata danneggiata è stata l’Adisu alla quale il Comune di Aversa aveva concesso in comodato d’uso trentennale l’ex carcere mandamentale da trasformare in casa per lo studente. Per la cronaca, lo stesso provvedimento giudiziario che ha escluso il comune di Aversa tra il novero delle parti civili ha rigettato le richieste di costituzione dell’associazione Osservatorio Politico Libero, che fa capo all’ex parlamentare ed attuale consigliere comunale del Pd Paolo Santulli, e dell’associazione ‘Convergenze’, con il responsabile Fortunato Allegro, che gestisce la libreria sociale ‘Il Dono’.

Proprio l’attribuzione di una nuova sede per quest’ultima è stato il punto più discusso in consiglio comunale con la maggioranza che, alla fine, ha approvato da sola il contratto di comodato d’uso della nuova sede nei locali che ospitano anche la biblioteca comunale. “Eravamo assolutamente favorevoli alla concessione dei locali comunali all’associazione in questione – ha dichiarato la consigliera del Pd Elena Caterino – perché meritevole, ma non eravamo d’accordo sulla modalità e pertanto avevamo chiesto dieci minuti di pausa per confrontarci durante i quali essendo emersi diversi punti non chiari, abbiamo chiesto ulteriori dieci minuti che non ci sono stati concessi in quanto il sindaco ha preteso che tutti rientrassimo in aula per il voto. Saremmo potuti uscire dall’aula con voto unanime come è accaduto per l’approvazione del Piano di emergenza comunale ed invece c’è stato negato il confronto”.

Il civico consesso ha anche approvato il riconoscimento di debiti fuori bilancio per un milione di euro circa e approvazione del Piano di Emergenza Comunale. Quella dei debiti fuori bilancio, ossia debiti sopravvenuti non previsti in bilancio, è una vecchia piaga del comune di Aversa. In massima parte si tratta di sentenze passate in giudicato a seguito di danni subiti dai cittadini a causa dei cosiddetti ‘insidie e trabocchetti’, ossia per la cattiva manutenzione delle strade cittadine. Tra esse spicca, però, un decreto ingiuntivo per circa 350mila euro a favore di un’associazione temporanea di professionisti per progettazioni mai pagate.

Da registrare anche la replica ai consiglieri del Pd che avevano imputato agli esponenti dell’opposizione passati in maggioranza (Rosario Capasso e Giovanni Innocenti) la responsabilità per la mancata seduta del consiglio in prima convocazione: “Il consiglio, regolarmente convocato, si è tenuto e sono stati approvati importanti temi. Assenti proprio quelli che hanno criticato le sedute del consiglio andate a vuoto, mentre per converso invece propongo mozioni sul Puc e non vengono nemmeno a discuterle”.

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