Corea del Nord reagisce a sanzioni Onu e minaccia: “Vendetta sarà mille volte più grande”

di Redazione

La vendetta della Corea del Nord contro gli Stati Uniti per le dure sanzioni Onu sarà “mille volte più grande”. Lo ha affermato il governo di Pyongyang, per il quale queste misure sono il frutto di un “odioso complotto degli Usa per isolare e soffocare” il Paese. I provvedimenti, si legge in una nota, non costringeranno mai Pyongyang “a trattare sul suo programma nucleare”.

“Le sanzioni rappresentano una violenta violazione della nostra sovranità”, hanno tuonato le autorità nordcoreane, annunciando che il governo non parteciperà ad alcun negoziato sul nucleare fino a quando “gli Stati Uniti minacceranno il Paese”.

“Non metteremo il nostro deterrente nucleare di autodifesa sul tavolo delle trattative” in un momento in cui affrontiamo le minacce statunitensi “e non faremo mai un solo passo indietro dal rafforzare la nostra potenza nucleare”, ha spiegato Pyongyang.

Nel tentativo di frenare le ambizioni nucleari di Pyongyang, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha adottato sabato una risoluzione che ambisce a privare la Corea del Nord di circa un miliardo di dollari annuali di introiti dall’export. Il testo è stato adottato all’unanimità dal Consiglio Onu: anche la Cina, tradizionale alleato di Pyongyang, ha votato a favore, non esercitando il diritto di veto come più volte avvenuto in passato.

La risoluzione, proposta dagli Stati uniti, ha l’obiettivo di costringere la Corea del Nord a negoziare il suo programma nucleare e balistico, dopo l’ultimo test compiuto su un missile intercontinentale il 4 luglio. Il governo nordcoreano ha minacciato gli Stati Uniti “di far pagare loro il prezzo del loro crimine. Se credono di essere al sicuro perché ci separa l’oceano, si sbagliano”. E anche i Paesi “che hanno collaborato con gli Stati Uniti”, sostenendo la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, “ne dovranno rendere conto”.

L’adozione di nuove sanzioni “prova che la comunità internazionale è unita contro la minaccia nucleare e balistica di Pyongyang”, ha detto il segretario di Stato americano Rex Tillerson, invitando la Corea del Nord a “prendere tutte le misure per raggiungere gli obiettivi, a cominciare dalla denuclearizzazione della penisola coreana”. Da parte loro, il presidente Donald Trump e il suo omologo sudcoreano Moon Jae-In hanno stimato, in un colloquio telefonico, che la Corea del Nord rappresenta “una minaccia diretta seria e crescente per gli Stati uniti, la Corea del Sud, il Giappone e per la maggior parte dei Paesi del mondo”.

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