Mida Tre, i dipendenti in agitazione dopo gli intimati trasferimenti

di Antonio Arduino

Le sigle sindacali Filcam Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, rappresentate rispettivamente da Benedetto Arricale, Gennaro Di Micco e Mario dello Russo, scendono in campo per la difesa dei posti di lavoro all’interno dei supermercati campani proclamando lo stato di agitazione di tutti i lavoratori dei punti vendita e preannunciando un possibile sciopero, ipotizzabile per sabato prossimo.

A determinare l’azione sindacale il comportamento della direzione aziendale espresso in una nota trasmessa alla sede del gruppo e alla stampa. “A seguito degli intimati trasferimenti di diversi dipendenti del punto vendita di Teverola, le scriventi – recita la nota – in nome e per conto dei lavoratori coinvolti, in virtù della delega conferita, provvedevano ad impugnare individualmente tali atti in quanto ritenuti illegittimi e destituiti di valido fondamento giuridico, invitandovi a considerali nulli.

Nonostante ciò, senza neppure degnarvi di una risposta alle nostre missive e procedendo quindi in un inarrestabile comportamento antisindacale che dura da mesi, più volte da noi contestato, ed ignorando in questo caso anche la delega di rappresentanza individuale a noi conferita dai dipendenti, avete proseguito nel vostro intento di ignorare sia il ruolo del sindacato che la nostra precisa opposizione a trasferimenti, chiaramente espressa nelle impugnative individuali, avviando in via diretta proposte economiche ai dipendenti colpiti dai trasferimenti.

Alla luce di tutto questo, aggravato dal licenziamento avvenuto il 24 marzo 2017 di una lavoratrice in possesso di legge 104 ed in stato di malattia concretizzato attraverso l’utilizzo una procedura altrettanto pretestuosa, le scriventi organizzazioni sindacali, nell’intimare l’immediato ritiro del licenziamento e dei trasferimenti, sono costrette a dichiarare lo stato di agitazione di tutti i lavoratori dei punti vendita Mida Tre della Campania  riservandosi di attivare azioni di sciopero  e di protesta”. 

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