Carinaro, Terra Nostra: “Questionario su Puc, ma gli amministratori ci sono o ci fanno?”

di Redazione

Carinaro – Cosa si nasconde dietro l’avviso che l’Amministrazione ha pubblicato il 16 febbraio scorso sul sito istituzionale del Comune? Se lo chiede l’associazione “Terra Nostra” di Carinaro in merito al questionario proposto ai cittadini per acquisire elementi utili per la definizione di obiettivi e strategie in vista di una prossima variante al Puc – Piano urbanistico comunale (leggi qui).

“Possibile che si assegni un termine strettissimo di 15 giorni (scadenza 3 marzo) al cittadino per inviare le sue proposte? Possibile che si chieda ai cittadini di partecipare con contributi scritti e solo oggi, a 8 giorni dalla scadenza del predetto termine e dopo aver ricevuto lamentele, ci si degni di affiggere qualche misero manifesto? E questa è volontà di attivare strumenti di partecipazione?”, domanda il sodalizio.

E sul fatto che viene chiesto ai cittadini di dare un contributo per correggere alcuni errori di rappresentazione grafica che sarebbero presenti nel Puc e sarebbero stati riscontrati dai tecnici incaricati per l’adeguamento del Puc al Ptcp, l’associazione esclama: “Se ci sono errori grafici, li si corregga! Quale il contributo che il cittadino potrebbe dare?”. “Se proprio vogliamo dirla tutta, – continuano da ‘Terra Nostra’ – dato che il tecnico che avrebbe rilevato questi errori grafici faceva parte anche del team di professionisti incaricati per il Puc, è proprio a tale progettista, dopo la contestazione, che doveva essere chiesta la correzione gratuita. Perchè pagare una progettazione a cui avremmo diritto gratis?”.

L’avviso, tra l’altro, recita che la consultazione popolare è richiesta per via dell’intenzione dell’Amministrazione di “inibire l’utilizzo delle aree standard ove gravano vincoli e programmi dell’Ente, al fine di scongiurare la realizzazione di edilizia residenziale sociale, come previsto dalla legge del 2007 comma 258 e 259”. “Ma il numero della legge qual è?”, si chiede l’associazione, domandando, inoltre: “Ma come si fa ad indire una forma di consultazione popolare, in una materia oggettivamente ostica come l’Urbanistica, se nell’avviso l’amministrazione non si dimostra in grado neppure di indicare il numero della legge a cui fa riferimento ove è contenuta detta previsione? Ma i nostri amministratori ci sono o ci fanno? Qualunque sia la risposta all’ultima domanda, l’Amministrazione si tolga la maschera, faccia conoscere le sue proposte, poi su queste chieda la condivisione della gente. Ma perché questo sia possibile è necessario che chi ci governa giochi a carte scoperte. La storia recente sta dimostrando che per i prestigiatori il tempo è finito”.

Per “Terra Nostra” l’Amministrazione deve “convocare la città con un progetto chiaro, da cui capire cosa si vuole fare del territorio di Carinaro, se farne scempio con interventi di speculazione edilizia, mascherati da progetti di edilizia residenziale sociale, o se continuare a salvaguardarlo come fatto in passato. In quest’ultimo caso saremo lieti di fare la nostra parte”.

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