Aversa, Via Cilea: marciapiede “vietato” ai disabili

di Antonio Arduino

Aversa – Altro che città a misura di disabile. Malgrado l’amministrazione si dichiari a fianco di questa categoria di cittadini, creando per loro un “Garante”, le barriere ad Aversa crescono sempre più e nessuno ci fa caso.

Così accade che in via Cilea si realizzi un “marciapiede sul marciapiede”, riducendo lo spazio utile di quello originario e impedendo l’accesso al secondo ai diversamente abili su carrozzella grazie all’ostacolo creato da fioriere ornamentali e da una catena che blocca il possibile transito. Una condizione denunciata tempo fa dal consigliere Nico Nobis, oggi componente della commissione affari generali, commercio e urbanistica.

Risolta con un nulla di fatto perché fu dimostrato che il secondo marciapiede sarebbe proprietà privata di un commerciante la cui attività si svolge nei locali sui quali si affaccia il marciapiede.

Nulla da dire circa la proprietà privata, che va tutelata. Ma è possibile che si autorizzi l’attività di un esercizio in cui è inibito l’accesso a disabili su sedie a rotelle per la presenza di barriere che, per legge, devono essere abbattute? La domanda era stata posta dal consigliere a chi deve tutelare il diritto di tutti i cittadini, diversamente abili inclusi, ma ad oggi non ha avuto risposta.

Così Nobis prova a tornare sul tema e chiede una soluzione, per questo ed altri casi simili presenti in città, volta alla rimozione delle barriere architettoniche che precludono l’esercizio dei diritti e delle facoltà più elementari e basilari di tutti.

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