Dramma ad Aversa, indiano muore per il freddo

di Livia Fattore

Un indiano morto in una strada centrale di Aversa e una donna ucraina in un ufficio postale a Santa Maria a Vico. Due drammi della solitudine e dell’emarginazione, con due storie solo apparentemente diverse, ma con un’unica matrice, quella della mancanza di solidarietà e di accoglienza.

Ad Aversa, i carabinieri della locale stazione, a seguito della segnalazione pervenuta al numero di pronto intervento 112 alla centrale della caserma normanna, sono intervenuti in via San Nicola, dove hanno rinvenuto il corpo senza vita del cittadino indiano Hamri Singh, 47 anni, in Italia da diverso tempo, senza fissa dimora.

I primi rilievi effettuati dai militari intervenuti non hanno evidenziato la presenza di segni di violenza sul corpo dell’uomo. Stesso esito si è avuto dagli ulteriori accertamenti da parte del medico legale. Probabilmente, la morte dello sfortunato immigrato potrebbe essere stata causata dal freddo della scorsa notte.

Hamri era abbastanza noto in zona, dove erano in molti ad offrirgli spesso, cibo e vestiario, anche se l’uomo, come tutti i suoi connazionali, era molto schivo ed orgoglioso. Spesso si rifugiava in un deposito semi-abbandonato per trascorrere le ore notturne in un riparo di fortuna. Per mangiare ricorreva alla vicina mensa della Caritas diocesana. Non a caso tra i primi a giungere sul posto è stato il responsabile della struttura religiosa normanna, don Carmine Schiavone.

Sempre i carabinieri, ma questa volta della Stazione di Santa Maria a Vico, sempre a seguito della segnalazione pervenuta al numero di pronto intervento 112, sono intervenuti presso l’ufficio postale sito in via Seconda Traversa della via Appia, dove è stato rinvenivano il corpo senza vita della cittadina ucraina Yarolslava Tykhovetska, 62 anni, da anni residente a Santa Maria a Vico. Il personale del 118, giunto sul posto, ha constatato il decesso della donna avvenuto, verosimilmente, per cause naturali. La donna, a quanto pare, era in attesa del proprio turno presso l’ufficio postale con l’intento di inviare qualche spicciolo che aveva messo da parte ai propri parenti che aveva lasciato in Ucraina.

In entrambi i casi i magistrati di turno, competenti per territorio (della procura di Napoli Nord per Aversa e di Santa Maria Capua Vetere per Santa Maria a Vico) sentiti i medici legali, hanno ritenuto di dover disporre solo un esame esterno dei due cadaveri che, in questa prima fase, non presentavano segni di violenza. Probabilmente sia l’indiano che la donna ucraina avevano patologie che avrebbero dovuto essere curate, ma che non lo sono state a causa della necessità di danaro che entrambi non avevano.

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