Aversa, Virgilio su ritardi mensa scolastica: “Perché non hanno trovato alternative?”

di Redazione

Aversa – E’ ancora polemica sul mancato avvio della mensa scolastica ad Aversa. Ad intervenire, a nome di tutta l’opposizione, l’ex vicesindaco Nicla Virgilio, consigliera comunale di Fi, che era stata anche assessore delegata a questo specifico settore.

“Il bando di gara – afferma l’esponente azzurro – è fermo alla stazione unica appaltante e sicuramente prima di gennaio febbraio non avremo la nuova ditta che si sarà giudicata l’appalto. Il problema non è questo: tutti sappiamo quanto una gara di appalto abbia procedure lente e farraginose. Io stessa ne sono stata vittima con la precedente amministrazione ma almeno cercammo di evitare il danno andando in deroga. Quindi quello che noi chiediamo è capire in primis perché non sono state messe in campo procedure alternative. Sarebbe interessante capire perché la Jemeaz (ditta che ha espletato il servizio lo scorso anno scolastico, ndr) abbia rifiutato la deroga protraendo solamente un problema che ora rischia di diventare molto più serio e grave”.

Virgilio passa, poi, a parlare della nota redatta da sindaco e assessore e afferma: “Tralasciamo la parte a dir poco esilarante in cui si dice che procedure alternative sono in fase istruttoria, ma l’aspetto grave è leggere che i dirigenti scolastici possono scegliere la “formula più consona per erogare i pasti. I dirigenti non possono disporre in materia di pasti e di mensa perché è una cosa che è di competenza del comune e dunque del sindaco. Il sindaco o un suo delegato dispone, il consiglio di istituto scolastico approva e i bimbi possono mangiare. Il primo provvedimento ad Aversa è stato fatto per la prima dalla sottoscritta al quarto circolo. Però bisogna distinguere tra scuola materna e scuola elementare. Mentre per la scuola elementare è obbligatorio dover restare a scuola fino alle 16 per effetto del l’orario prolungato ciò non avviene nel caso delle scuole materne che non è scuola del l’obbligo”.

Virgilio passa ad un’analisi più accurata e chiede: “Andando con ordine il primo problema sarebbe la preparazione del pasto a dei bimbi compresi in una fascia di età che va dai tre ai cinque anni. Cosa si intende per pasto? Pasto caldo? Quindi dalle otto del mattino alle ore 12 questo pasto caldo in che condizioni verrebbe poi somministrato ai bimbi? Pasto freddo? Panino? Formaggio? Prosciutto? È questo tipo di alimentazione dovrebbe essere somministrato per quanti mesi? Qualsiasi persona sa che i bimbi hanno bisogno di una alimentazione sana e corretta. Ma poi chi dovrebbe garantire la pulizia dei locali adibiti al refettorio? Questo servizio viene svolto dalla refezione scolastica e non dai collaboratori scolastici. Costo questo che dovrebbe accollarsi la scuola pagando gli straordinari? Senza parlare del fatto che i dirigenti scolastici sono tenuti a comunicare al provveditorato l’esubero dei docenti non impiegati sui turni pomeridiani previo rischio di procurare danno erariale. Ma la domanda più interessante che dovremmo rivolgere al sindaco è la seguente: gli fu comunicato che la scuola di via Ovidio del secondo circolo didattico aveva avuto l’agibilità igienico-sanitaria dell’Asl. Bene, quella certificazione dispone una agibilità che ha previsto la disposizione dello spazio ludico al posto del refettorio. Dunque senza refettorio i bimbi di via Ovidio, pur volendo, dove dovrebbero mangiare?”.

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