Casaluce. Dopo un assiduo lavoro giovedì 12 giugno ci sarà la benedizione e linaugurazione dellorgano dellabbazia-santuario di Santa Maria di Casaluce.
La solenne cerimonia sarà presieduta dal vescovo Angelo Spinillo, con la partecipazione del Coro della Cappella Lauretana della Cattedrale di Aversa, diretto da monsignor Francesco Grammatico, che eseguirà brani mariani accompagnati dal suono melodioso dellorgano di Casaluce, restituito al culto divino e allelevazione spirituale e culturale dei fedeli.
Limpresa R.c.r. di Aversa ha ridato valore e splendore al Santuario di Casaluce con i lavori di restauro e in particolar modo col restauro dellorgano a canne con la supervisione della Soprintendenza ai Beni Artistici di Caserta attraverso sopraluoghi di funzionari qualificati: architetto Giuseppina Torriero, lo storico dellArte Giuseppe Graziano, il geometra Oreste Graziano con la progettazione e direzione dellarchitetto Filomena Della Rocca.
Lorgano del Santuario della Madonna di Casaluce datato 1709 dispone di 403 canne reali e sonore suddivise su 11 registri, più 5 uccelletti, un usignolo e due cornamuse. Rappresenta una delle poche testimonianze dellarte organara campana dei primi del settecento. Trattasi di uno strumento ad una tastiera di 45 note e pedaliera di 9 note,composto da registri di accompagnamento e da concerto interamente a trasmissione meccanica dotato di un mantice a lanterna completo delloriginale carica manuale e del nuovo elettro-ventilatore.
I lavori di restauro sono stati affidati alla maestria della ditta Fabbrica artigiana organi a canne reali Francesco Michelotto di Michelotto Daniele di Albignasego (Padova), la quale ha provveduto al recupero integrale di ogni parte componente superstite e alla ricostruzione di quanto mancante perso nel tempo.
La nuova collocazione dietro laltare maggiore della chiesa consente la praticità per lutilizzo dello strumento, ne risalta la maestosità nelle sue caratteristiche architettoniche baroccheggianti e la prestazione acustica ben si allinea con lo spazio volumetrico che dallabside si estende in tutto il santuario.
Il recupero dellorgano realizzato dai monaci celestini per solennizzare il culto del santuario è veramente uno dei frutti più belli di tutto il restauro del sacro edificio, patrimonio culturale, artistico, storico, spirituale di grande valore, da custodire, valorizzare e far conoscere.
Tutto questo grazie anche allinteressamento di monsignor Ernesto Rascato, delegato diocesano e regionale dei beni culturali che ha ottenuto un contributo dalla Conferenza episcopale italiana finalizzato al restauro dellorgano e della chiesa.
Grati allinfaticabile opera dei monaci celestini che per tanti secoli hanno operato in queste nostre terre e hanno trasmesso tanta ricchezza di opere darte e di spiritualità, i fedeli si sentono onorati e spronati a prendere sempre più coscienza di questo patrimonio.