“Fare impresa con la cultura”, convegno dei commercialisti napoletani

di Redazione

 Napoli. I rappresentanti della Regione Campania e delle Catacombe di San Gennaro hanno siglato un accordo che permette di creare sviluppo ed intensificare le attività produttive sul territorio attraverso la cultura.

L’Istituto alberghiero cittadino sarà, infatti, chiamato in causa per permettere ai suoi studenti di svolgere stage e tirocini presso le Catacombe di San Gennaro. In questo modo, otterremo molteplici vantaggi: creeremo professionalità nel sistema turistico, permetteremo ai giovani di apprendere le lingue straniere e daremo ai turisti l’idea di una città sempre più europea e pronta a scommettere sui propri giovani”.

Lo ha annunciato Caterina Miraglia, assessore alla cultura e all’istruzione della Regione Campania, nel corso del forum “Fare impresa con la cultura”, organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili presso la sede di Piazza dei Martiri.

“I dottori commercialisti hanno sposato da tempo il connubio impresa e cultura – ha sottolineato Vincenzo Moretta, presidente Odcec Napoli -, che rappresenta una opportunità per il mondo professionale. Specializzare giovani in questo ambito significa far rendere al meglio le risorse investite in un patrimonio che ancora oggi è poco valorizzato”.

“Il nostro primo obiettivo – ha evidenziato Giampiero De Angelis, consigliere delegato alla cultura dell’Odcec partonopeo -, di concerto con la Curia di Napoli è attivare il recupero di cento chiese napoletane, già individuate, per restituirle alla città e al turismo religioso. Vogliamo contribuire ad incebtivare gli itinerati turistico-culturali che possono offrire nuova linfa economica per le pmi”.

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“Il giacimento culturale campano è tra i primi in Europa”, ha osservato Mariano Bruno, numero uno del Terziario dell’Unione Industriali di Napoli. “Ci sono grandi progetti da poter lanciare, occorre però superare il campanilismo e lavorare in contest allargati, che rispondano alle esigenze dei turisti”.

“La cultura per il nostro territorio rappresenta la materia prima — ha detto Amedeo Manzo, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli -. Turismo, artigianato e commercio sono elementi essenziali. Il nostro ruolo è quello di dare assistenza ed affiancamento, insieme ad un piccolo contributo che possa permetterci di essere vicini alle persone che su questo territorio vivono ed operano”.

“Arte e cultura come straordinario strumento di sviluppo economico”, ha rimarcato Lello Savonardo, docente di Teoria e tecniche della Comunicazione presso l’Università Federico II di Napoli. “A Napoli ed in Campania sono addirittura un’opportunità per creare impresa nell’ottica dell’innovazione. Per una svolta definitiva servirebbe però una connessione tra la creatività giovanile e un nuovo modo di fare impresa”.

Al convegno erano presenti anche Marco Giorgi e Aldo Petrucciani, rispettivamente presidente e vicepresidente Commissione Gestione imprese della Cultura; Antonella La Porta, numero uno Commissione Aziende non profit – Onlus; Gianni Tomo, presidente Commissione marketing territoriale; i professionisti Maurizio Imparato e Paolo Ricci; Simona Cavalieri, presidente Social Innovation Society; Ferruccio Diozzi, alla guida di “Amici Città della Scienza”.

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