Inchiesta standard, Ferrara e Ciaramella: “Noi cosa c’entriamo?”

di Livia Fattore

Lello Ferrara  Aversa. “Sono convinto che questa vicenda costituisca un momento di un regolamento di conti all’interno del centrodestra. Da parte nostra, crediamo che le responsabilità non possano essere ricercate tra i politici”.

A parlare l’ex sindaco di Aversa, per ben due mandati, dal 1992 al 1998, con una breve interruzione del commissario prefettizio, Lello Ferrara che continua: “Non si può pretendere che un amministratore controlli tutte le proprietà comunali in prima persona. Inoltre, dal 2 maggio 1985, data in cui il comune ha acquisito il bene al 1996, anno in cui si sarebbe consolidata l’usucapione (i cui termini avrebbero avuto inizio nel 1976, con il precedente proprietario) nessuno tra gli organismi comunali deputato ai controlli ha mai notato questa occupazione abusiva. Inoltre, su quell’area c’era e c’è un’attività imprenditoriale; quando sono state concesse le autorizzazioni nessuna autorità ha verificato la sussistenza del titolo di proprietà”.

Non colpevole si definisce anche il predecessore di Sagliocco, Mimmo Ciaramella, sindaco dal 2002 al 2012. “Penso che dietro tutto questo – esordisce l’esponente di Forza Italia – ci sia la mano di chi vuole per forza colpevolizzare le precedenti amministrazioni, ma noi non c’entriamo. Quando nel 2002 arrivò il ricorso per il riconoscimento dell’usucapione di quel terreno, il comune scelse di non costituirsi dopo aver avuto incontri con avvocati di fiducia dell’ente e dirigenti. Mi fu spiegato che, poiché l’usucapione era già avvenuto, scegliere di resistere avrebbe significato solo spese di giustizia per il comune con, in questo caso, un possibile intervento della Corte dei Conti per danno erariale, trattandosi di spese inutili”.

“La cosa pubblica – afferma il consigliere Pd Marco Villano – deve essere trattata come cosa comune. Gli standard comunali sono degli spazi di proprietà di tutti i cittadini e non possono diventare proprietà privata, non è giusto e non deve più accadere, né per motivi di inerzia né per incapacità ne per lassismo ne e soprattutto per motivi politici. Aspetteremo l’evolversi dell’inchiesta per trarre valutazioni politiche nel merito”.

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